Il rabbino Caro cittadino onorario "Uomo del dialogo e amato da tutti"

Cerimonia al Ridotto con le autorità e il ministro Bianchi: "Un riconoscimento alla presenza ebraica ferrarese"

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Da ieri, il rabbino capo di Ferrara Luciano Meir Caro è cittadino di Ferrara. In una cerimonia svoltasi ieri pomeriggio al Ridotto del Comunale, è stato insignito del riconoscimento, che era stato assegnato con decisione unanime del consiglio comunale di Ferrara, su proposta del sindaco Fabbri, il 21 marzo scorso. Sulla targa che il sindaco gli ha consegnato ieri è scritto: "Punto di riferimento per le comunità ebraiche, per aver condiviso e trasmesso a tutte le generazioni i valori della cultura ebraica, e per aver sempre promosso il dialogo e l’apertura alla città. Costruttore di pace, ha dato a Ferrara un contributo straordinario alla conoscenza e alla memoria storica, nel ricordo costante del dramma della Shoah". Alla consegna tutta la platea si è alzata in piedi, in un lungo applauso. Rav Caro ha espresso il suo "compiacimento e la sua commozione", ringraziando tutti i presenti, la moglie Miriam, i suoi "prestigiosi Maestri", e spiegando che "in questi oltre 30 anni tanto ho dato ma ho ancor più ricevuto". Rav Caro ha quindi delineato il percorso storico del rabbinato. La cerimonia si è aperta con l’intervento del sindaco (vedi a destra), che poi ha letto un messaggio dall’ambasciatore di Israele Dror Eydar, che ha definito rav Caro una "figura di riferimento, che ha rafforzato in maniera significativa il legame tra città, comunità e Stato di Israele".

Ringraziamenti sono arrivati anche dal ministro Patrizio Bianchi, in collegamento da Roma: "Questo – ha detto – è un riconoscimento a rav Caro ma anche a tutta la comunità ebraica ferrarese, alla sua storia, alla sua presenza discreta, attenta, continua". Per Noemi Di Segni, presidente dell’Ucei, il rabbino capo è stato ed è "un esempio e un riferimento di vita anche e soprattutto di fronte alle sfide morali". Di "maestro di vita" ha parlato anche Giuseppe Momigliano, vicepresidente dell’Assemblea Rabbinica italiana, mentre Fortunato Arbib, presidente della Comunità ebraica ferrarese, ha rimarcato l’impegno del rav e la sua "instancabile volontà e preparazione". Dopo i saluti di Silvia Ajò dell’Ufficio della Difesa presso l’Ambasciata di Israele, il presidente del Meis Dario Disegni ha ricordato la figura del nonno, che fu maestro di rav Caro, e ne ha ripercorso la lunga conoscenza, nata a Torino, "fin dagli anni della mia infanzia". In conclusione, Disegni ha augurato a rav Caro un Mazal Tov, affinché "la sua attività possa proseguire ancora a lungo, per il bene degli ebrei di Ferrara e dell’intero ebraismo italiano".