NICOLA BIANCHI
Cronaca

Il segretario nazionale Sap: "Struttura indispensabile. Arriveranno mezzi e agenti"

Parla Paoloni: "Il capo della polizia ha già promesso consistenti ampliamenti di organico. Se sarà fatto a Ferrara verranno mandati militari dell’esercito, carabinieri, finanzieri e poliziotti".

Il segretario nazionale Sap: "Struttura indispensabile. Arriveranno mezzi e agenti"

Il segretario nazionale Sap: "Struttura indispensabile. Arriveranno mezzi e agenti"

Dopo i tanti "no" decisi all’eventualità di un Centro di permanenza per i rimpatri che nascerebbe nella zona dell’ex aeroporto militare cittadino, da Roma arriva un "sì" altrettanto convinto da un appartenente delle forze di polizia, il segretario nazionale del Sap Stefano Paoloni.

Paoloni, perché sì al Cpr?

"Perché si tratta di una struttura importante, anzi indispensabile per i rimpatri. Il problema immigrazione c’è, è evidente. E queste persone, coloro che si macchiano di reati gravi, non possono circolare libere in attesa di essere espulse".

Scusi, ma un centro del genere non aumenterebbe i rischi per la sicurezza cittadina?

"Rischi per Ferrara non ce ne sono".

Parla già al presente?

"No, si tratta di una mera ipotesi come è emerso dallo scambio istituzionale. Verranno fatte valutazione, da quanto mi risulta c’è uno studio di fattibilità in corso".

Torniamo alla domanda precedente...

"I Cpr sono chiusi, non si può entrare e uscire liberamente, ma soprattutto sarà vigilato. Non dimentichiamoci poi che oggi facciamo trasferimenti fino a Bari, Trapani per accompagnare persone da rimpatriare, perdendo personale in viaggio anche due o tre giorni".

A proposito di personale, le sigle di polizia ferraresi non sembrano molto convinte. Temono un ulteriore risucchio di forze da questura e caserme.

"Ci saranno dotazioni adeguate. Il capo della polizia Vittorio Pisani proprio pochi giorni fa ha anticipato che in quelle città dove sorgeranno i Cpr, arriveranno adeguati e ampi rinforzi: da uomini dell’esercito a reparti mobile e battaglioni, mezzi altrettanto adeguati e strutture alloggiative per il personale aggregato".

Come vengono spartiti i controlli in un Cpr?

"La vigilanza esterna è destinata all’Esercito, 10-15 militari per fascia oraria. Più una quarantina di uomini, tra carabinieri, poliziotti e finanzieri, all’interno dell’edificio, infine una decina di operatori destinati a sbrigare le pratiche burocratiche".

Dunque, nell’eventualità, la questura e le caserme ferraresi non verrebbero toccate?

"Ripeto, in ogni città che andrà a ospitare queste strutture, arriveranno dotazioni extraorganiche".

Ha letto l’intervista del sindaco di Gradisca d’Isonzo, che il Cpr lo conosce bene e si è sempre detta contraria?

"Sì, quel centro l’ho visitato tempo fa con l’attuale prefetto di Ferrara, all’epoca di Udine. E’ un contesto completamente recintato, sicuro, che può essere preso a modello".

Dunque a Ferrara si farà?

"Il ministro ha parlato di ipotesi e qui restiamo. Ripeto, nel caso succeda sarebbe una struttura importante e ne gioverebbe anche l’ìndotto cittadino perché andrebbero forniti anche certi servizi, dalla pulizia alle mense fino al vestiario per le forze dell’ordine e a nuovi alloggi. Staremo a vedere".