
Incendio nella canonica, immobile sotto sequestro. Fuori pericolo l’86enne
SALVATONICA
Si cerca di fare il conto dei danni nella canonica di Salvatonica di Bondeno che accoglie una trentina di persone in difficoltà e di capire le cause dell’ incendio che, lunedì mattina, ha devastato il primo piano, messo fuori uso il piano terra con la cucina e gli spazi comuni e purtroppo ferito due persone. Renata Ranzer, la donna di 86 anni, salvata dalle fiamme che già la avvolgevano da un giovane ospite che l’ha portata fuori caricandola sulle spalle e che era stata portata in elisoccorso al Centro grandi ustionati del Bufalini di Cesena, resta ricoverata ma da ieri mattina è fuori pericolo. Ce la farà. Intanto ieri mattina il pubblico ministero Stefano Longhi ha posto i sigilli del sequestro all’edificio danneggiato dall’incendio. Restano da chiarire le cause, ma l’ipotesi più accreditata pare essere quella accidentale. Mentre i carabinieri, per tutta la giornata di ieri, hanno sentito gli ospiti accolti, sono iniziati i sopralluoghi del Nucleo specializzato di Bologna dei vigili del fuoco.
Un lavoro impegnativo. La famiglia, padre, madre e tre figli minori, originari del Bangladesh, per il momento sono stati ospitati in un albergo di Bondeno, ma il loro obiettivo e la speranza, per motivi di lavoro del padre e di scuola dei bambini, è di poter essere accolti nel comune di Ferrara. Sono ore concitate per don Giorgio Lazzarato impegnato su tutti i fronti a continuare a garantire l’accoglienza: "Ci siamo un po’ accampati – racconta -. I ragazzi ospiti sono bravi e mi stanno aiutando. Arrivano poi persone a darci una mano, a portare cibo, perché si deve mangiare tutti i giorni. Dobbiamo riuscire a ripristinare il gas nella cucina provvisoria, nella parte nuova che non è stata toccata dalle fiamme, per poter cucinare di nuovo. Per ora ci arrangiamo in qualche modo". I danni dell’incendio impediscono ora di utilizzare tutti gli spazi comuni, dalla cucina alla sala dell’accoglienza, oltre alle stanze del primo piano. In comunità hanno apparecchiato tavole in uno spazio provvisorio. Una ventina di persone dorme invece fortunatamente nell’edificio che si affaccia sulla strada, staccato dalla canonica, rimasto intatto, dove il fatto che arrivino acqua e luce è fondamentale.
Claudia Fortini