"Indegno che i daini siano trattati così"

L’accusa del gruppo misto nei confronti della giunta regionale, che si difende: "C’è stato chiesto dall’Ispra"

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LIDO DI VOLANO

"La giunta non reputa indegna la destinazione dei daini provenienti dai due nuclei di Lido di Classe e di Lido di Volano ad allevamenti di carne per la macellazione?". È questo il quesito che, martedì scorso durante il question time, il Gruppo misto ha rivolto all’esecutivo regionale che, nello scorso febbraio, ha predisposto il Piano regionale per il controllo delle popolazioni di daino di Lido di Classe e Lido di Volano: documento sulla base del quale la direzione dell’ente Parco del Delta del Po ha avanzato la possibilità di destinare al mercato la carne degli animali catturati o abbattuti nell’ambito del controllo delle specie di fauna selvatica. Ribadendo come la "scelta della destinazione degli animali catturati o abbattuti nell’ambito del controllo delle specie di fauna selvatica spetta alla Regione", il Gruppo misto ha sottolineato come "un piano sperimentale per lo spostamento degli animali dalle pinete degli areali storici ad altre aree della regione, dove possono trovare habitat privilegiati e dove la loro presenza si situa in un contesto di ecosistema in equilibrio, sia per noi l’unica soluzione in campo". In replica, la giunta ha chiarito che "il piano emanato dalla Regione ha dato attuazione a quanto richiesto specificamente dall’Ispra per gli ungulati su tutto il territorio nazionale". L’esecutivo regionale ha poi chiarito la "totale autonomia di Regione ed Ente Parco nei rispettivi percorsi e atti adottati: "La Regione - ha concluso la giunta - nei territori di propria competenza conferma l’adozione di provvedimenti finalizzati a trasferire i daini in altre zone o strutture di accoglienza per procedere alla sterilizzazione dei capi maschili". Il Gruppo misto ha criticato le spiegazioni della giunta, accusando l’esecutivo di aver "evitato di gestire una situazione complessa per aprire, alla fine di un lungo processo, alla macellazione".

Valerio Franzoni