La bolletta sempre più salata dei sindaci "Bussano alla nostra porta cittadini disperati"

Pesantissimi i rincari per luce e gas che gravano sui bilanci, si temono aumenti delle tariffe per i servizi. E c’è chi mette i pannelli solari

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di Mario Bovenzi

Non hanno l’elmetto, la divisa né gli anfibi. Ma la sensazione, quella sì, di essere ormai da mesi in trincea sotto il fuoco incrociato delle bollette. Aumenta la luce per tenere acceso il municipio, si moltiplica per quattro il costo del gas che serve nelle scuole, ’bruciati’ migliaia di euro di bilancio per tamponare una falla sempre più grande, dalla quale entra l’acqua della disperazione dei cittadini che bussano alla loro porta perché non sanno più cosa devono fare. Sta diventando sempre più difficile indossare la fascia tricolore da sindaco.

"Stiamo misurando tutta la nostra impotenza davanti a questa drammatica situazione – dice Elena Rossi, sindaco di Ostellato, prima donna a conquistare il municipio –. Tanti cittadini ci chiedono aiuto, non sanno dove sbattere la testa. E’ il fallimento della politica". Il primo cittadino sfoglia i documenti, fa i conti. "Rispetto all’anno scorso – scorre le cifre – abbiamo registrato maggiori spese per le utenze di 120mila euro. Una situazione molto, molto pesante per famiglie, imprese e per le amministrazioni". Alla sua porta si sono presentati anziani con pensioni che oscillano tra 500 e 600 euro. "Non sanno come riuscire a riscaldarsi quest’inverno", riprende. Sono lievitate le spese per le utenze del municipio, del teatro, della sala polivalente. Alice Zanardi guida Codigoro, poco più di 11mila abitanti. Ormai chi amministra è costretto a fare il ragioniere, in una lotta quotidiana a far quadrare i conti. Che sono molto amari. Le bollette alle stelle hanno già pesato con un rincaro di 180mila euro per il gas e l’energia elettrica. "Per adesso – sottolinea Zanardi – lo Stato ha dato un contributo di 100mila euro". Le bollette di questi mesi sono solo l’antipasto di quello che succederà quando verrà acceso il riscaldamento. "Il governo deve trovare una soluzione a quello che è un problema strutturale, di tutti, un problema che preoccupa. E molto", il suo appello. Da queste parti non sono abituati a restare con le mani in mano. "Per i due anni della pandemia – annuncia – abbiamo erogato un contributo per i libri di scuola, in pratica grazie a quei fondi i testi erano gratis. Abbiamo deciso di andare avanti. Daremo ancora il contributo. Non è un risparmio da poco. Una famiglia con tre figli mette da parte 3mila euro". Soprattutto con i tempi che corrono. Oltre 400mila euro l’aggravio sul bilancio del Comune di Portomaggiore per il caro-energia. "In parte sono arrivati fondi dello Stato – precisa Dario Bernardi, primo cittadino –, finanziamenti che però coprono solo il 40% di questa cifra. Al resto dovremmo pensare noi". Forse l’istinto, forse anche un pizzico di preveggenza politica. L’illuminazione pubblica è stata convertita dalle vecchie lampadone al led. "E’ la pubblica illuminazione la spesa più ingente – riprende –, il bollettone per la casse del Comune. Con la conversione ecosostenibile abbiamo tamponato questa situazione che resta assai drammatica". L’anno che arriva rappresenta un’incognita. "La popolazione è preoccupata – riflette –, gli imprenditori tremano. Alcune bollette hanno fatto un salto di quattro volte". Non cambia il disco nel Delta del Po. A Goro il conto delle bollette ha già pesato per un 15% in più rispetto allo scorso anno. "I fondi arrivati dallo Stato sono irrisori – dice senza mezzi termini il sindaco Maria Bugnoli –, stiamo attraversando un momento molto difficile per il bilancio. Le famiglie hanno subito per il momento rincari del gas del doppio, da 200 a 400 euro. Noi cerchiamo di fare qualcosa ma il caro-energia ci sta mettendo in ginocchio". Cosa succederà tra qualche mese? Un interrogativo pesante, per il momento senza risposta. Risposta che ha cercato di dare Simone Saletti, sindaco di Bondeno. "Abbiamo messo i pannelli solari sui nostri edifici, sulle palestre e sulle scuole nuove. Un modo per mettere un tetto ai rincari. Ma non basta, siamo molto preoccupati". Due anni di Covid, la tromba d’aria l’altro giorno, il caro-energia. "Abbiamo visto di tutto – riprende –, ma la nostra gente ha il morale di ferro, si sono rimboccati le maniche. Certo bisogna cambiare politica e strategie, così non si va avanti".