"La presidente della Provincia non è capace di fare squadra"

Lo sostiene Davide Bergamini commentando la crisi tra Pd e Barbara Paron, sindaco e presidente in Castello

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In attesa di sapere che cosa emergerà dall’incontro riservato dei dem locali e provinciali sull’operato del sindaco Barbara Paron (presidente della Provincia e aderente a ‘Italia Viva’ ), molto criticato fuori e dentro dal Comune, segnaliamo l’intervento di Davide Bergamini, referente provinciale della Lega Salvini Premier e consigliere di opposizione a Vigarano. "Come presidente della Provincia, Barbara Paron ha spesso mancato in condivisione e coinvolgimento dei territori – dice Bergamini – preferendo in alcuni casi addirittura dare spazio a boutade politiche e personalismi a scapito degli aspetti più istituzionali del suo ruolo. Gli esempi sono noti: dalle prese di posizione durante le campagne elettorali, in conflitto con la neutralità dell’incarico, alle esternazioni pubbliche su questioni di carattere nazionale particolarmente divisive, fino ai gesti poco rispettosi compiuti dei confronti di altre cariche pubbliche durante cerimonie ufficiali. E a questo si aggiunge una certa tendenza della presidente a spostare il dibattito sui media, preferendo questo atteggiamento al confronto diretto con i colleghi, anche su questioni che richiederebbero una discussione franca". E aggiunge: "Comprendiamo che non sia semplice per una sola persona ricoprire due ruoli complessi come quello di sindaco e presidente della Provincia, ma certo è che se a questo si aggiunge una forte velleità personale, che porta addirittura a un cambio di casacca in pieno mandato, la questione si complica. La Provincia, soprattutto dopo la disastrosa applicazione della riforma Delrio, è un ente delicato a cui restano poche risorse e molte responsabilità e per questo vive di equilibri complessi. In particolare la Provincia di Ferrara è una realtà variegata, con caratteristiche e aspettative differenti. In questi anni da parte della presidente è mancata soprattutto la capacità di sintesi, di orientare la gestione delle poche risorse in modo programmato e condiviso, e di fare realmente squadra. Il risultato è un territorio senza particolari prospettive di rilancio, in un momento in cui invece anche a fronte delle conseguenze dell’emergenza sanitaria è quantomai necessario contare su figure capaci di dare risposte concrete".