"La vera sfida è trattenere gli studenti di Unife"

Il politico Massimo Buriani si candida in Consiglio Comunale a Ferrara criticando l'attuale giunta per la mancanza di sviluppo e attrattività della città. Propone interventi per migliorare demografia, attrarre imprese e risolvere problematiche ambientali e abitative.

"La vera sfida è trattenere gli studenti di Unife"

"La vera sfida è trattenere gli studenti di Unife"

Massimo Buriani, direttore della cooperativa Castello, politico di lungo corso. Dopo l’uscita dal Pd a seguito della segreteria nazionale di Renzi e la successiva adesione ad Articolo 1, è tornato fra i dem e ha deciso di candidarsi in Consiglio Comunale. Come nasce questa scelta?

"Dopo cinque anni di amministrazione Fabbri, i cui risultati sotto il profilo degli indicatori economici, demografici e sociali sono stati del tutto deludenti, ho deciso di mettere in campo la mia esperienza sostenendo il candidato Fabio Anselmo e la coalizione di centrosinistra".

In che cosa, secondo lei, l’attuale maggioranza ha fallito?

"Sotto tanti aspetti. Potrei riassumere però il concetto dicendo che Ferrara, con questa giunta, ha vissuto in una bolla che l’ha isolata sempre di più dagli asset strategici e dalle filiere di sviluppo che, al contrario, nel resto della Regione stanno registrando numeri record. Un grande luce abbagliante, sotto la quale non c’è nulla. L’immagine di Ferrara è falsata da questa giunta. In realtà, ci troviamo in una città che ha perso mordente, ha perso abitanti, ha perso imprese e non è più attrattiva. Per questo occorre intervenire e cambiare rotta".

In che modo?

"Con il think tank Campo democratico ci siamo più volte occupati, ad esempio, del tema demografico che è la vera emergenza del territorio. Quindi Ferrara, per evitare gli episodi di chiusure ad esempio delle scuole nelle frazioni, deve attrezzarsi – prima di tutto sotto il profilo infrastrutturale – per essere attrattiva. Deve vincere la sfida di trattenere i circa 29 mila studenti di Unife, essere appetibile per le persone che gravitano su Bologna, sul Veneto. Così come deve riuscire, lavorando anche con la sua società di sviluppo, ad attrarre più imprese".

Lei, attraverso la Rete civica contro i rincari, si è battuto per ottenere un passo indietro sull’accordo sottoscritto tra Comune ed Hera in ordine alle forniture geotermiche.

"Certo, quell’accordo è stato sciagurato. Perché fissava un price cap a 155 euro per megawatt ora sulla componente geotermica della tariffa. Una cifra folle che ha permesso a Hera di speculare. Una clamorosa disattenzione da parte del Comune". Dalle farmacie comunali alla Holding, passando per diversi altri incarichi in particolare come cooperatore. Cosa porta della sua esperienza?

"Come cooperatore, in particolare, ho lavorato molto sull’integrazione tra la parte sociale e la riqualificazione urbana. Qualora i cittadini dovessero accordarci la loro fiducia, il piano urbanistico dovrebbe muoversi in questa direzione, seguendo peraltro una linea consolidata anche a livello europeo. Oltre a investire sul miglioramento della qualità dell’aria, con gli aspetti ambientali che ne conseguono, le politiche abitative devono guardare di più al sociale".

Federico Di Bisceglie