"Lamborghini, il mito che mi ha emozionato"

Intervista con Andrea Iervolino, il produttore del film sul genio di Renazzo: "Dopo la visione completa mi sono messo a piangere"

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CENTO

di Laura Guerra

Domenica in prima mondiale sarà finalmente svelato il film ‘Lamborghini - The man behind the legend’, prodotto da Lambo Film, produzione esecutiva di Ilbe, e Notorious Pictures in collaborazione con Prime Video, girato a Cento e Renazzo per poi spostarsi nel bolognese e a Roma, scritto e diretto dal premio Oscar Bobby Moresco. Per questa prima assoluta, Andrea Iervolino, tra i più grandi produttori cinematografici del mondo, con la socia Monika Bacardi ha scelto il Festival del Cinema di Roma, la sezione autonoma ‘Alice nella città’ con la proiezione alle 21 all’Auditorium Conciliazione.

Ci anticipa qualcosa?

"Sarà un grande evento, con una grande sfilata di auto d’epoca Lamborghini che arriveranno sul tappeto rosso e porteranno Tonino Lamborghini, che ha scritto il libro dal quale tutto questo progetto è nato, altri famigliari e tutto il cast del film. Saremo nello stesso luogo dove l’anno scorso avevamo fatto un evento con Jonny Deep".

Poi nei cinema?

"In Italia sarà su Amazon prime da gennaio con un grande battage pubblicitario. In America è nei cinema dal 17 novembre con la distribuzione Lions Gate, la stessa di Twilight. Abbiamo poi fatto accordi di distribuzione per farlo uscire in tutto il mondo".

Cosa ci può dire del film?

"Nonostante l’abbia prodotto e partecipato anche alla scrittura, quando l’ho visto completo, ho pianto e anche Tonino si è emozionato. Far commuovere fino a questo punto, è una grande soddisfazione. E’ un imprenditore che cerca e raggiunge il proprio sogno. E’ un esempio che quando qualcosa lo si vuole a tutti i costi, lo si fa. Come questo film che ho voluto".

Non senza difficoltà?

"Avevamo iniziato le riprese con Romano Reggiani, nei panni di Lamborghini giovane pensando che sarebbe stato Banderas a continuare. Ma, tra problemi di salute e poi di lavoro di Banderas e la pandemia, non avevamo potuto finirlo. Abbiamo rifatto il cast e scelto Frank Grillo e ci siamo accorti che era perfetto in quei panni. Ha dato una fedeltà artistica più alta. E’ uguale. Poi abbiamo inserito la partecipazione speciale di Toni Renis interpretato dal figlio di Biagio Antonacci. Abbiamo fatto un grande lavoro sulle musiche seguendo i gusti musicali di Ferruccio. Poi l’interpretazione eccezionale di Mira Sorvino, nei panni di Annita, la seconda moglie, che nella storia gioca un ruolo importante e il golden globe Gabriel Byrne come Ferrari. Un film che parla dell’uomo, dei sogni e delle difficoltà. Un ragazzo che vive il dramma della morte della moglie mentre dà alla luce Tonino e che poi diventa uomo che cresce a livello imprenditoriale".

Cento?

"Vogliamo tornare sul territorio e spero che potremo fare lì anche altre cose. Ora ad esempio siamo produttori anche del film su Ferrari. A Cento ero venuto per i sopralluoghi iniziali e per le riprese e la cittadina mi era piaciuta molto. Un evento a Cento ancora non è in programma ma mi piacerebbe molto poterlo fare. Lo proporrò a Tonino".

Cosa le ha lasciato dentro questo film?

"Lamborghini è un film che abbiamo voluto fare completamente. Sono contento di aver raccontato questa storia eccezionale. Da Lamborghini, uomo visionario e testardo che non si ferma davanti a nulla, ho imparato che per raggiungere un risultato serve persistenza. Che la perseveranza premia. Nel film ci sono alcune scene dove Annita o alcuni dipendenti, voci della paura, gli dicono di fermarsi e lì esce tutta la testardaggine di questo uomo che riesce a diventare un mito".