L’amore di un fiore per il satellite Dalla penna nasce ’Giraluna’

Andrea Biscaro scrive una commovente storia d’amore e di diversità. In 24 pagine per i bambini

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Insegnare la democrazia servendosi dell’amore, perché se l’amore prende le mosse dalla libertà, è altrettanto vero il contrario. E’ quanto può venire in mente leggendo i primi versi del nuovo libro, disponibile in tutte le librerie, del poeta del Giglio, Andrea Biscaro, ferrarese in esilio volontario, per osservare il mondo da fuori, come un buon narratore dotato di mirabile eclettismo: questo piacevole volume, dal titolo Giraluna (Caissa Italia, collana Kids), è infatti classificabile come libro per bambini. Ventiquattro pagine, in grande formato, per raccontare una commovente storia d’amore e di diversità: cosa succede quando un girasole si innamora della Luna? Amare può generare una coraggiosa rivoluzione. Biscaro così unisce l’educazione, nel senso greco di paideia, a un senso favolistico, a tratti ariostesco ritracciabile nel tema della luna. Insomma, è il caso di dirlo, sono versi lunari, adatti ai bambini dai 4 anni in su, ma anche agli adulti: dialogano con illustrazioni originali di Marcello Carriero, che aprono il volume con un’emblematica immagine di un grande Sole che sovrasta un prato di girasoli. "Amo il connubio col disegno da sempre – commenta Biscaro – dove finisce la parola, inizia l’illustrazione. E viceversa". In effetti, a completare l’opera è proprio il disegno, così che ogni spiegazione diviene superflua. "Adoro la purezza delle storie semplici e sintetiche – continua l’autore – ai bambini non puoi che dire tutta la verità. Mi piace, poi, la scommessa di raccontare una grande storia in poche righe": a dirla tutta, l’argomento è uno dei più complessi e attuali e individua nella dolcezza l’arma migliore contro tutti i mali. La dittatura del Sole, di cui tutti i girasoli "allineati perfettamente, in file drittissime, come schiere di soldati" sono innamorati, viene turbata dal pluralismo della notte, dalla libertà di un Girasole che si invaghisce per la democratica Luna, che illumina, certo, ma non troppo, perché anche il quieto buio necessita del suo spazio.

Francesco Franchella