L’assemblea di Coldiretti: "Fauna selvatica e costi alti. Ecco le sfide dell’agricoltura"

Le criticità illustrate ai soci, è allarme nutrie: "Campi devastati e pochissimi indennizzi. Prodotti stranieri, una minaccia per il settore. Il cibo importato è aumentato del 60%".

L’assemblea di Coldiretti: "Fauna selvatica e costi alti. Ecco le sfide dell’agricoltura"

L’assemblea di Coldiretti: "Fauna selvatica e costi alti. Ecco le sfide dell’agricoltura"

La fauna selvatica incontrollata ha causato nell’ultimo anno danni all’agricoltura per circa duecento milioni, con campi coltivati rasi letteralmente al suolo, a cui si aggiungono problemi causati dalle importazioni selvagge di cibo dall’estero, con costi di produzione andati alle stelle e prezzi pagati nei campi sotto i livelli di sopravvivenza. È l’allarme lanciato dalle novantasei assemblee organizzate in contemporanea dalla Coldiretti su tutto il territorio nazionale, con la partecipazione record di oltre cinquantamila agricoltori, per chiedere soluzioni immediate. Una giornata cruciale per un’organizzazione che quest’anno festeggia i suoi ottanta anni.

I danni causati dagli animali selvatici non vengono rimborsati che in minima parte e spesso dopo molti anni, con una situazione che ha portato molti a rinunciare a denunciare gli attacchi subiti. Tra l’altro, i pochi indennizzi che arrivano non coprono mai il reale valore del prodotto distrutto o dell’animale ucciso. Nel ferrarese i danni maggiori, neppure risarciti, sono quelli relativi alle nutrie, ormai fuori controllo e per le quali si chiede da tempo un intervento straordinario di contenimento, volto all’interesse generale sia del settore agricolo che del territorio, soggetto all’azione nociva di questo roditore. L’altro problema che pesa sui bilanci delle imprese è il crollo dei prezzi pagati alla produzione in molti settori simbolo, a partire dal grano, aggravato peraltro dal fenomeno delle pratiche sleali. "Coldiretti è stata la prima e unica associazione – ha evidenziato il presidente Federico Fugaroli davanti a centinaia di soci presenti a Ferrara Fiere – a denunciare una multinazionale, la Lactalis, perché aveva modificato unilateralmente gli accordi e non aveva pagato il prezzo pattuito agli allevatori. Dopo 5 mesi, l’ispettorato del ministero ha sanzionato l’azienda francese dopo averne riscontrato la condotta sleale in centinaia di casi. Un fatto epocale per un’azione che gli agricoltori della Coldiretti vogliono ora estendere a tutte le filiere. È necessario – ha continuato Fugaroli – che si recuperi il reddito per le imprese, che non si scenda mai sotto i costi di produzione con l’aggiunta della remunerazione per chi coltiva e alleva e che continua ad essere l’anello debole della filiera. Inaccettabile nel 2024, dove il sistema Italia dovrebbe presentarsi compatto nel realizzare prodotti autenticamente Made in Italy e difendere il grande patrimonio agroalimentare nazionale".

A minacciare la sovranità alimentare nazionale c’è anche l’invasione di prodotti stranieri con le importazioni di cibo che sono aumentate del 60% nell’ultimo decennio raggiungendo il valore record di 65 miliardi di euro, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. Prodotti spesso provenienti da Paesi che non rispettano le stesse regole di sicurezza alimentare e ambientale.