Leonardo Riberti morto dopo la caduta in ospedale, "Il corpo non era sotto la finestra"

Ferrara, ricostruita dal padre la strada che il figlio avrebbe percorso per arrivare dove è stato trovato il corpo. L’avvocato: "Una videocamera può aver ripreso la scena"

Leonardo Riberti, morto a soli 21 anni

Leonardo Riberti, morto a soli 21 anni

Ferrara, 2 luglio 2022 - Ciò che ha colpito subito nella ricostruzione delle fasi precedenti la morte di Leonardo Riberti, il ferrarese di 21 anni trovato morto sul selciato di una porzione dell’ospedale Maggiore di Bologna, è quella finestra aperta a vasistas: troppo piccola perché un ragazzone come lui – quasi due metri di altezza per 90 chili – potesse agilmente passarci. In particolare dopo essere stato sottoposto a un intervento chirurgico. Ma c’è altro che lascia quantomeno perplessi. Situazioni che ovviamente dovranno essere esaminate e approfondite dal pm che coordina l’inchiesta aperta sulla morte del ventunenne, le quali però fanno riflettere e aprono la mente a più di un interrogativo.

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La memoria . Fin dal giorno stesso del ritrovamento del corpo senza vita del figlio, il padre, Davide Riberti, ha cercato di capire che cosa fosse accaduto nel cuore della notte tra il 20 e il 21 giugno scorsi. Così si è fatto subito indicare la finestra da cui sarebbe uscito il figlio per buttarsi, considerando che fin da subito dopo l’episodio è stato raccontato ai genitori come un gesto volontario. Successivamente, sempre il padre è tornato al Maggiore e si è fatto indicare il punto dove è stato trovato il corpo: luogo dove ancora ci sono tracce di sangue e dove qualcuno ha lasciato fiori e una preghiera.

Ma il vuoto sotto la finestra e il presunto punto di impatto al suolo proprio non coincidono, essendo separati anche da un falso piano che è la copertura a terrazza di un immobile a piano terra. "Emerge chiaramente, quindi – come scrive l’avvocato Fabio Anselmo che assiste i genitori di Leonardo, nelle memorie presentate al pm per chiedere l’esecuzione dell’autopsia – che è fisicamente impossibile che Leonardo Riberti si sia buttato dalla finestra originariamente indicata dai sanitari al padre per arrivare a cadere in quel punto".

Qualcosa non torna e non è di poco conto. Presa visione degli spazi e poi fotografati, la convinzione del padre e del suo legale è che emergerebbe come "Leonardo dopo essersi calato da quella finestra, in perfette condizioni fisiche abbia compiuto un apprezzabile percorso lungo le strutture prospicienti la finestra (la copertura a terrazzo di uno stabile a piano terra) percorso che poi sarebbe arrivato a una prima struttura metallica grigliata, per poi scendere in un’altra simile, dalla quale il giovane sarebbe precipitato al suolo". Forse dopo aver tentato di aggrapparsi proprio a quella grata per non cadere, è precipitato, magari per il cedimento della stessa che risulta danneggiata.

La telecamera. Altro dettaglio, non di poco conto, altro motivo per ricostruire passo dopo passo che cosa è accaduto quella maledetta notte all’ospedale Maggiore di Bologna, che si è presa la vita di un ventunenne, potrebbe essere una telecamera. Sempre l’avvocato dei genitori di Leonardo, segnala alla procura "in prossimità del luogo di ritrovamento del cadavere la presenza di quella che sembra essere una videocamera di sorveglianza che potrebbe avere ripreso la caduta del ventunenne". Il pubblico ministero che coordina le indagini, Luca Alfredo Davide Venturi ha risposto alla richiesta di accertamento irripetibile con la disposizione dell’autopsia, che sarà eseguita lunedì prossimo dalla dottoressa Margherita Neri. Un primo passo per capire che cosa ha ucciso Leonardo e anche, aspetto non irrilevante, in quanto tempo.