Leonardo Riberti morto a 21 anni giù da una finestra, la verità dall'autopsia

Oggi la tac sul corpo del giovane, precipitato all’ospedale Maggiore. Poi le analisi medico-legali

Leonardo Riberti, 21 anni, è stato trovato morto all’esterno dell’ospedale Maggiore

Leonardo Riberti, 21 anni, è stato trovato morto all’esterno dell’ospedale Maggiore

Ferrara, 5 luglio 2022 - "Indicazioni sulla parte del corpo che risulta avere impattato per prima con il suolo". E’ un passaggio, chiave, del quesito che il pubblico ministero Luca Venturi ha consegnato al consulente tecnico nominato per eseguire l’autopsia sul corpo di Leonardo Riberti, il ferrarese di 21 anni, trovato morto all’esterno dell’ospedale Maggiore di Bologna il 21 giugno scorso. L’incarico ufficiale per eseguire l’autopsia – così come chiesto dal legale dei genitori di Leonardo, l’avvocato Fabio Anselmo – è stato assegnato ieri pomeriggio al medico legale Margherita Neri, con un quesito articolato per esperire accertamenti che possano chiarire le cause che hanno portato al decesso del giovane ferrarese. Ricostruendo una mappa di fratture e lesioni interne ed esterne.

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Ma il passaggio fondamentale è proprio nella richiesta di capire con quale parte del corpo Riberti ha colpito il suolo. Una richiesta che era arrivata qualche giorno fa dal consulente di parte nominato dai genitori del ragazzo, il professor Marino Cingolani, che nel suo parere medico aveva messo in luce la necessità di approfondire molti aspetti medico-legale, considerando che dalla sola ricognizione cadaverica non era stato possibile capire neanche come il ragazzo è caduto da quella tettoia.

Accertamenti medici che si accompagneranno alle indagini che sta portando avanti la polizia scientifica incaricata dal pm Venturi, che proprio giovedì scorso ha eseguito un sopralluogo nei luoghi interessati dalla tragedia: dalla finestra da cui sarebbe uscito Riberti la notte tra il 20 e il 21, al secondo piano del Maggiore, per poi percorrere un tratto a piedi lungo la copertura a terrazza di uno stabile al primo piano e calarsi o scivolare al di sotto, sbattendo prima su due tettoie a grate. Una ricostruzione questa che è stata fornita al pm dall’avvocato della famiglia, ma che è oggetto di accertamenti anche da parte della polizia scientifica incaricata dal pm. Magistrato che ha anche disposto l’acquisizione delle cartelle cliniche relativi ai ricoveri del ventunenne avvenuti all’ospedale Sant’Anna di Cona e poi, per essere sottoposto a un intervento chirurgico, all’ospedale Maggiore di Bologna.

In corso ci sarebbero anche alcuni accertamenti affidati ai carabinieri del Nas. Intanto oggi, come prosecuzione dell’esame medico legale, sul corpo sarà eseguita la Tac all’ospedale Bellaria, mentre domani sarà il giorno dell’esame autoptico vero e proprio. Il medico legale incaricato si è preso novanta giorni di tempo per consegnare al pubblico ministero la consulenza medico-legale.