Luce e gas, stangata in Provincia "Bandite le stufette dagli uffici"

Più un milione e 300mila euro sul bilancio, Padovani: "Contro gli sprechi le buone pratiche dei dipendenti"

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Una stangata in arrivo, una doccia fredda. Che si traduce in un milione e 300mila euro. Questa la cifra che peserà sulle casse della Provincia il prossimo anno per il lievitare dei costi di luce e gas. Bolletta pesante che ha spinto l’ente a varare una serie di politiche di risparmio. A cominciare dalla buona condotta dei dipendenti. "Abbiamo invitato – precisa il presidente Gianni Michele Padovani – i nostri dipendenti ad adottare pratiche virtuose per cercare di tagliare sugli sprechi". A spiegare quali sono queste buone pratiche Riccardo Natali, dirigente del settore bilancio, settore cruciale chiamato a far quadrare i conti. Il vademecum del bravo dipendente – o almeno del dipendente ’green’ – prevede niente stufette negli uffici della Provincia. E qualcuno rischia di battere i denti. Ancora, si ’invita’ a non accendere le pompe di calore. Qui alzi la mano chi non l’ha fatto mai quando la temperatura va magari in picchiata. Ancora, una delle prime misure, bandite le stampanti nei singoli uffici e riscaldamento spento nei giorni del ponte. "In quello che si è appena concluso – riprende Natali – il risparmio c’è stato, abbiamo spento il riscaldamento per quattro giorni". Chi è entrato al lavoro forse non avrà fatto salti di gioia, almeno nei primi minuti in ufficio. Si tratta di ’inviti’, niente multe per chi non si attiene a quello che visti i tempi è un regolamento dettato dal buon senso. Ma pare che la persuasione stia comunque funzionando. "I nostri dipendenti sono molto responsabili, dobbiamo fare squadra per cercare di limitare gli sprechi", precisa Padovani. Non solo il Castello, le buone pratiche sono state ’girate’ anche nelle scuole. Del resto bisogna considerare che i costi energetici dell’ente dipendono per circa l’80% dalla necessità di tenere riscaldate e illuminate le scuole (oltre 50 edifici senza contare le palestre). "L’aumento della spesa negli istituti – sottolinea il dirigente del settore bilancio – è dovuto anche al ritorno tra i banchi dopo gli anni del Covid, con le scuole chiuse per un periodo e i ragazzi a fare lezione a distanza ". Proprio sulla questione sono stati fatti alcuni incontri con i dirigenti degli istituti scolastici. Nonostante la congiuntura energetica remi contro, i conti in Castello per il 2023 restano in equilibrio, grazie ai risparmi messi in atto e ad altri interventi. Il sì è arrivato dal consiglio provinciale con 7 voti favorevoli (Gianni Michele Padovani, Andrea Baldini, Anna Chiappini, Francesco Colaiacovo, Maria Dall’Acqua, Rosa Sandoni e Laura Perelli, della lista Ferrara Insieme) e i 4 contrari (Alessandro Amà, Riccardo Bizzarri, Francesco Carità e Simone Saletti, della lista Terre Estensi). Erano assenti Ottavio Curtarello e Alessandro Guaraldi (Terre Estensi). Prima del consiglio è stata la volta dell’assemblea dei sindaci esprimere il proprio parere sul bilancio. Parere che è stato negativo, il no di Ferrara, Comacchio, Copparo, Bondeno e Terre del Reno valgono 192.746 voti ponderali contro i 109.062 dei 9 Comuni che hanno votato a favore (Cento, Portomaggiore, Codigoro, Riva del Po, Tresignana, Mesola, Ostellato, Goro e Argenta). Astenuti Poggio Renatico e Voghiera, mentre erano assenti alla seduta, che si è tenuta in videoconferenza, Lagosanto, Jolanda di Savoia, Masi Torello, Goro e Vigarano. Fiscaglia pur presente non ha votato.

Mario Bovenzi