Non è abolendo i concerti che si tutelano i migranti

Caro Carlino,

Francesco Ferroni nella lettera dei 18 aprile scrive: basta concerti rock, tuteliamo i migranti, uniamoci per garantire il rispetto della Costituzione, caposaldo per vivere in un paese democratico rispettoso dei diritti etc. Un paese democratico il nostro, fondato “sul lavoro”, così recita il 1 Articolo della Costituzione. Infatti la nostra Costituzione fu scritta nel 1947 (approvata nel 1948) allorquando gli italiani rovinati dalla guerra lottarono e morirono per avere la pace, democrazia e libertà ma anche lavoro e benessere. È grazie al lavoro che l’Italia, pur povera e priva di risorse diventò la 5ª potenza industriale. E chi il lavoro non lo trovava in patria emigrava là dove il lavoro c’era: Germania, Svizzera, Belgio, Americhe etc. per migliorare le proprie condizioni, anche con grandi sacrifici. Nessuno ci regalò nulla. È proprio su quei valori e quella esperienza travagliata che si fondò la nostra Costituzione scritta dai padri costituenti. Non è abolendo i concerti rock che si tutelano i migranti, ma trasmettendo loro quei valori della Costituzione che hanno come base il lavoro dignitoso che spesso manca, ma che è necessario per la convivenza civile. È la politica cialtrona, falsamente buonista e diseducativa che induce italiani e stranieri che arrivano in massa , che in Italia si può campare contando magari solo sull’ assistenzialismo.

B. B.