"Ortigara, il market resta chiuso" Il sindaco conferma l’ordinanza

L’esito del riesame fatto dal Comune a seguito del ricorso presentato dalla titolare al Tar regionale "Condizioni di criticità igienico-sanitarie, mala conservazione del cibo e ragioni legate all’ordine pubblico"

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di Federico Di Bisceglie

Divieto di prosecuzione dell’attività. Il market di via Ortigara 22C resta chiuso. Nessun ripensamento. È questo l’esito del riesame del provvedimento di revoca della Scia che il Comune ha effettuato a seguito del ricorso presentato dalla titolare dell’attività al Tar regionale. Il provvedimento che motiva la decisione assunta dal sindaco Alan Fabbri è piuttosto dettagliato. Ma riavvolgiamo un attimo il nastro. Il locale in questione è stato oggetto di una precedenze ordinanza di revoca della Scia (poi impugnata) il 22 luglio scorso. Le motivazioni che avevano portato ad assumere questa decisione erano state diverse. Peraltro, a confermare condizioni di criticità riscontrate all’interno del locale circa la conservazione del cibo era stato un dettagliato report dei tecnici dell’azienda Usl. Oltre che diverse segnalazioni della questura. Fra l’altro, come aveva spiegato al Carlino il vicesindaco e assessore alla Sicurezza, Nicola Lodi "quel market è stato oggetto di diverse segnalazioni fatte dai residenti che lamentavano disturbi alla quiete pubblica".

Ma andiamo all’atto. "La titolare dell’esercizio – si legge nel provvedimento firmato dal primo cittadino – non si è mai adoperata concretamente per cercare di evitare il ’bivacco‘ delle numerose persone che vi sostavano quotidianamente, in gran parte residenti o domiciliati in quel quartiere". Tutte persone che, esplicita il documento, "fino all’adozione dell’ordinanza sindacale di revoca, nonostante gli atti di sospensione adottati dalla Questura e di riduzione dell’orario adottati dal Comune, il locale ha rappresentato un centro di ritrovo di numerosi pregiudicati dediti ad attività essenzialmente connesse allo spaccio, poste in essere senza alcuna difficoltà. Anche durante le ore diurne". La parte in cui viene citato il rapporto dell’Ausl è emblematica.

"Il provvedimento dell’Ausl – si legge nel riesame – evidenzia una situazione di grave carenza igienico-sanitaria con il rinvenimento di un congelatore a pozzetto riempito fino al limite della sua capacità contenente alimenti di origine animale e vegetale con evidenti segnali di scongelamento e ricongelamento". Oltre a condizioni di "pulizia scadenti" e "confezioni di gamberi essiccati e di gamberetti affumicati con etichette non conformi e confezioni di polvere di gamberi senza etichettatura". Dunque tutt’ora "sussistono – si legge nel testo – le ragioni di carattere igienico-sanitario e di tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza già poste a base del precedente provvedimento impugnato". "Abbiamo avuto ragione – chiude il vicesindaco Nicola Lodi – : questo genere di locali hanno sempre costituito un problema di ordine pubblico. Dopo le chiusure, infatti, la situazione nel quartiere è migliorata di gran lunga".