REDAZIONE FERRARA

Ospedale, ’notturno’ contestato. Sant’Anna: "In corsia 11 ore". I sindacati: "Non se ne parla"

Le sigle Cisl e Nursind rifiutano la proposta avanzata dall’azienda sanitaria di allungare l’orario "Totale contrarietà dei professionisti: conseguenze impattanti. La modifica andava condivisa" .

L’agitazione del personale. Nella foto d’archivio, operatori sanitari al lavoro

L’agitazione del personale. Nella foto d’archivio, operatori sanitari al lavoro

Nursind e Cisl contro l’azienda ospedaliera. O, meglio, contro la variazione all’orario notturno proposta dalla direzione generale. Le due sigle, in una nota congiunta, esprimono la loro "totale contrarietà" verso questa decisione e "diffidano l’azienda dal procedere a una modifica dell’orario di lavoro il cui impatto non ci è chiaro e le cui conseguenze ci costringerebbero ad adottare tutte le armi della lotta sindacale".

La voce è quella di Mirco Piva (Cisl) e Raffaele Ferioli. Ma proviamo a ricostruire la vicenda dalla prospettiva dei rappresentanti sindacali. "Esprimiamo contrarietà alla proposta aziendale del cambio dell’orario notturno delle lavoratrici e dei lavoratori turnisti dell’azienda ospedaliera di Ferrara – si legge nella nota congiunta – . Dopo l’assemblea dell’altro giorno, che ha coinvolto più di un centinaio di lavoratori tra presenti e deleghe di voto, viene bocciata la proposta del turno delle undici ore di notte". Non solo. "Data già come assodata da parte della direzione – rilevano i sindacalisti – questa proposta non convince i professionisti che si troverebbero a fare un turno più lungo durante la notte con conseguenti modifiche dei turni giornalieri e pomeridiani. Questa scelta, tesa ad uniformare l’azienda ospedaliera all’azienda Usl, ha visto una totale contrarietà dei professionisti interpellati".

D’altra parte, in particolare la Cisl, non è nuova a scontri anche aspri con la direzione di Ausl e Cona. Nel luglio scorso, sia Piva che il segretario della funzione pubblica, Kevin Ponzuoli, proprio sulle nostre pagine avevano contestato il piano assunzionale delle due aziende sanitarie lamentando una sostanziale esiguità degli organici. Anche qualche mese fa, la sigla sindacale aveva annunciato possibili azioni di protesta. Sembra quindi ripresentarsi – pur su un fronte differente – una situazione analoga, rafforzata dalla compresenza di un altro sindacato di categoria. "Seppure vero che uniformare le due aziende su tanti istituti è doveroso – riconoscono i sindacalisti – è altrettanto vero che i professionisti non sono stati coinvolti in questa scelta e ritengono che una modifica organizzativa di questo tipo non tenga conto delle specificità di un ospedale di tipo Hub (Cona, ndr) difficilmente paragonabile ad altri ospedali della provincia". Ma "è altrettanto vero", aggiungono Piva e Ferioli nel documento congiunto, "che una modifica di questo genere, che coinvolgerebbe potenzialmente centinaia di lavoratrici e lavoratori, andrebbe condivisa in maniera più allargata possibile, cosa che in assemblea è emerso non essere stata fatta". Insomma, al di la del merito, ancora una volta lo strappo rischia di consumarsi nel metodo con cui questo cambio di orario è stato sottoposto ai lavoratori.

f. d. b.