Palazzo Schifanoia Ferrara. Sgarbi: "Proviamo a finire per marzo"

L’annuncio di Vittorio Sgarbi, neo presidente di Ferrara Arte, all’anteprima della mostra su De Nittis che apre domani al pubblico

Vittorio Sgarbi, presidente di Ferrara Arte, assieme a Maria Luisa Pacelli

Vittorio Sgarbi, presidente di Ferrara Arte, assieme a Maria Luisa Pacelli

Ferrara, 30 novembre 2019 - Si avvicina il recupero di palazzo Schifanoia. La notizia è emersa nel corso della presentazione alla città della mostra ‘De Nittis e la rivoluzione dello sguardo’, nel Salone d’onore della Pinacoteca nazionale. Conferenza alla quale hanno partecipato anche l’assessore comunale alla Cultura Marco Gulinelli e il critico Vittorio Sgarbi, presidente della Fondazione Ferrara Arte.

«All’afflato d’entusiasmo per l’apertura di questa meravigliosa esposizione – ha sottolineato Marco Gulinelli – si aggiunge la consapevolezza che sarà l’ultima, prima della chiusura di palazzo Diamanti per lavori. Per compensare il dispiacere, stiamo cercando di velocizzare al massimo i tempi di recupero di palazzo Schifanoia. A questo proposito, la criticità dell’intervento è legata all’illuminazione delle pareti del Salone dei mesi. La progettazione è opera dello studio dell’architetto Alberto Pasetti, che già si è occupato del ciclo pittorico di Tintoretto della Scuola Grande di San Rocco, e i lavori sono stati affidati all’azienda iGuzzini. Se le forniture dei corpi illuminanti arrivano per la fine di gennaio, allora la riapertura entro marzo, indicata dal presidente di Ferrara Arte, è sempre più vicina. Un’occasione per apprezzare la precisione architettonica e i dettagli godibili del luogo». 

A cogliere i particolari della realtà che si modifica, è anche la pittura di Giuseppe De Nittis, protagonista di una mostra in cui la sua arte è messa spesso in correlazione con la fotografia. Un nesso sul quale si è soffermato anche Vittorio Sgarbi che ha indugiato sui trentotto anni vissuti intensamente da De Nittis, richiamando maestri morti giovani come Raffaello, Mozart, Gnoli o il Parmigianino, e ha auspicato un coordinamento di orari fra la visita dell’esposizione e della Pinacoteca.

«È il mio secondo intervento in questo luogo in cui ho passato la mia giovinezza – ha spiegato Vittorio Sgarbi – e domani (oggi ndr) sarà il terzo, in occasione della presentazione del presidente di Ferrara Musica Francesco Micheli». Dopo un ringraziamento alle curatrici Maria Luisa Pacelli, Barbara Guidi e Hélène Pinet, una riflessione sulla vocazione museale di palazzo Prosperi Sacrati, estensione del Quadrivio, e un apprezzamento per la scelta di inserire nel programma di Ferrara Arte la videoinstallazione ‘La marcia dell’uomo’ di Angela Ricci Lucchi e Yervant Gianikian, architetto di origini armene. «Stiamo lavorando sull’archivio del Museo Antonioni perché possa diventare anche fisico – ha proseguito il critico – e una parte delle opere del Museo potrebbero essere collocate proprio a palazzo Prosperi Sacrati».

Infine, un riferimento alla mostra ‘Oltre la cornice’ dedicata a Gaetano Previati, il prossimo 8 febbraio in Castello Estense. Maria Luisa Pacelli si è quindi dilungata sulle diverse sezioni della mostra, che nasce da un rapporto con il Comune di Barletta.

«Su de Nittis non volevamo una semplice retrospettiva – ha illustrato – e siamo andate a leggere le critiche dell’epoca alla sua produzione». Opere di un itinerario caratterizzato da atmosfere di modernità, evocate da un filmato dei fratelli Lumière, e da fotografie di autori come Edouard-Denis Baldus e di Charles Marville, sulle quali è intervenuta Hélène Pinet, già responsabile delle collezioni di fotografia e del servizio di ricerca del Musée Rodin di Parigi.