Covid, muore il vigile del fuoco Franzoso. "Non aveva ancora deciso se vaccinarsi"

Aveva 53 anni e da quindici anni faceva parte del distaccamento di Comacchio. "Era un esempio per i giovani caschi rossi". Originario del Rodigino, si era trasferito ai lidi per la sua passione per la barca e il mare, che aveva coltivato fino all’ultimo

Paolo Franzoso non è riuscito a vincere la sua battaglia contro il Covid

Paolo Franzoso non è riuscito a vincere la sua battaglia contro il Covid

Ferrara, 26 agosto 2021 - Non è riuscito a vincere la propria battaglia contro il Coronavirus, il caporeparto dei Vigili del Fuoco di Comacchio Paolo Franzoso, che si è spento nella serata di martedì all’ospedale di Trecenta a Rovigo dove era ricoverato da qualche giorno. Aveva 53 anni. La notizia della sua scomparsa è stata accolta con grande incredulità e profondo cordoglio dal corpo dei pompieri, al quale Franzoso aveva dedicato la propria vita, con impegno, dedizione, incarnandone tutti i valori.

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Il vigile del fuoco lavorava nel Ferrarese, ma, originario del Rodigino, era stato ricoverato al nosocomio di Trecenta . Sul suo decesso, quindi, si è espresso il governatore del Veneto Luca Zaia, che quotidianamente fa il punto della situazione: "È deceduto un 54enne non vaccinato, senza alcuna patologia pregressa". Un lutto quello di Franzoso che ha scosso il distaccamento dei vigili del fuoco di Comacchio dove lui lavorava da 15 anni. Lui era capo reparto e anche vicecapo distaccamento, dopo un periodo passato anche Codigoro. La sua scomparsa ci addolora tantissimo – affermano del distaccamento della città lagunare –. Paolo si è sempre speso sul lavoro, mettendo l’anima in tutto ciò che faceva. La sua preparazione e competenza lo ha portato ad affrontare diverse situazioni complesse in cui è sempre stato in prima linea: dal terremoto all’alluvione che ha colpito il Modenese. Ci mancherà davvero tantissimo, sia umanamente, che professionalmente". Una persona che, assieme ai propri colleghi, si è sempre spesa per garantire la sicurezza dei cittadini in diverse circostanze. "Siamo veramente distrutti. Si era ammalato da alcuni giorni – dice lo zio di Paolo, Ercoliano Franzoso – e si è improvvisamente aggravato a causa del virus. Non aveva ancora preso una decisione rispetto alla vaccinazione. A Paolo piaceva il proprio lavoro. Indossava la divisa con orgoglio e passione, l’aveva cucita addosso. Se c’era una patente da conseguire per la guida di mezzi non si tirava indietro; si manteneva sempre aggiornato con corsi di formazione. Si era trasferito a Comacchio per la sua passione per le imbarcazioni e il mare". All’impegno sul campo, Franzoso aveva affiancato quello in difesa dei propri colleghi. Da anni era segretario provinciale del sindacato autonomo Conapo, tra le cui fila ha condotto tante battaglie per chiedere diritti, rinforzi e migliori condizioni lavorative per i pompieri. A ricordarlo è il segretario generale aggiunto del Conapo, Marco Piergallini: "Sempre impegnato per il Conapo sin dalla prima ora, da sempre è stato parte attiva e presente in tutte le più importanti iniziative sindacali. Lo ricordiamo con profondo affetto. A nome di tutto il Conapo esprimiamo profondo cordoglio e ci uniamo al dolore della famiglia e dei colleghi di Ferrara. Riposa in pace caro Paolo, sei nei nostri cuori". Messaggi di cordoglio sono stati rivolti ai famigliari e ai colleghi di tutti i comandi e i distaccamenti presenti nella provincia di Ferrara e non solo. Infatti, tra questi, sono arrivati quelli del capo Dipartimento Laura Lega e del capo del Corpo Guido Parisi, sinceramente colpiti da quanto è accaduto. Nato ad Adria, Franzoso viveva assieme alla propria famiglia nella piccola frazione di Ca’ Cappellino di Porto Viro. Ed è proprio nella chiesa della località veneta che, sabato alle 10, verranno celebrate le esequie del 53enne, che poi riposerà nel cimitero di Ca’ Venier. Avrebbe compiuto 54 anni il prossimo 15 settembre. Lascia la madre, la moglie, il figlio, la sorella e tutti i parenti e amici che in queste ore stanno esprimendo grande dolore e vicinanza ai famigliari per il momento drammatico che stanno affrontando. Tanti sono i messaggi pubblicati sui social network, nei quali viene rivolto un ultimo saluto e omaggio ad una persona molto conosciuta e che si è fatta ben volere ovunque abbia operato. Il suo impegno gli viene riconosciuto da tutti i colleghi e gli amici che hanno avuto modo di collaborare fianco a fianco con lui, in ogni situazione e condizione. Purtroppo, dopo aver affrontato tante avversità sul campo, non è riuscito a vincere una delle battaglie più difficili.