Piena del Po Ferrara, oggi arriva il colmo. "Argini osservati speciali"

Alto rischio dall'enorme quantità di legna che il fiume porta con sé. Ancora tanti i curiosi sugli argini

Per ora nessun ponte è stato chiuso

Per ora nessun ponte è stato chiuso

Ferrara, 28 novembre 2019 - Il Po minaccia, ma ancora non spaventa. Sono circa 50 i centimetri d’acqua di cui è cresciuto il ‘Grande Fiume’ nella giornata di ieri, arrivando a lambire gli argini fino a meno di venti metri dal ciglio. Una distanza sufficiente però a non far allontanare i residenti della golena di Pontelagoscuro dalle proprie abitazioni. Circa una ventina di persone infatti nella notte fra martedì e ieri hanno preferito dormire in auto nei pressi delle residenze, senza sfruttare l’ospitalità offerta dal centro Quadrifoglio. È più la paura degli sciacalli quindi che quella per le condizioni in cui versa il Po, in attesa della piena.

"La piena a Pontelagoscuro dovrebbe passare in serata o stanotte, non oggi pomeriggio. L'Adriatico recepisce più lentamente delle ultime previsioni perché il livello del mare si mantiene alto. Questo però ha avuto l'effetto di un appiattimento della piena che transiterà in provincia di Rovigo a un'altezza minore rispetto alle stime dei giorni scorsi", lo comunica Massimo Valente, dirigente dell'Aipo responsabile per il Veneto. "In Polesine - ha aggiunto Valente - si stanno verificando fontanazzi e fenomeni di filtrazione che però sono tenuti sotto controllo dalle attività in corso. Il monitoraggio della situazione è costante", ha concluso.

Aipo prevede il permanere del livello 3 di criticità (elevata, colore rosso) nel tratto tra Boretto e Polesella fino alle 13 di domani, venerdì 29 novembre, e nei rami del Delta fino alla notte tra il 29 e il 30 novembre.

Drappelli di curiosi anche ieri si sono avventurati lungo gli argini per osservare il fiume in piena. C'è chi ricorda scenari ben peggiori come: «La piena del 2000. Allora il livello dell’acqua fu superiore a quello attuale di almeno un metro» commenta Vito Vavalle, vicepresidente della Canottieri.

Si va in barca tuttavia per le zone adiacenti alla sede in via della Ricostruzione, dove l’acqua ha superato la terra di almeno tre metri, rendendo impraticabile l’accesso ai garage. «Per il momento è impossibile quantificare i danni – continua Vavalle –, ma la situazione è ancora gestibile. L’unico vero rischio è che non reggano gli argini, ma generalmente sono rimasti pochi residenti nella golena e i problemi sono più derivati dalle migliaia di tonnellate di legna che il fiume in piena trasporta con sé e si lascia dietro al suo passaggio».

f. z.