"Pochi infermieri per l’assistenza domiciliare"

Criticità vengono sollevate sul servizio di Assistenza domiciliare integrata di Copparo, attraverso una lettera, dalla segretaria provinciale della Fials (Federazione italiana autonomie locali e sanità) Mirella Boschetti. In particolare riguardo l’organico. "La prima criticità – ravvisa – si è palesata con l’assenza di un’infermiera con funzioni di segreteria dai primi di aprile, non sostituita, e che non è dato sapere se e quando rientrerà all’ADI, in quanto ivi assegnata temporaneamente a seguito della temporanea chiusura del servizio di provenienza. Delle sette infermiere del pool assistenza domiciliare ne restano attive sei, in quanto da metà aprile le assenze sono salite a due e anche per quest’ultima non si intravede la data di rientro al lavoro". Una situazione che, riporta Boschetti, sta facendo crescere "l’affanno per l’incremento del carico di lavoro ed aumenta l’ansia per l’avvicinarsi del periodo estivo, che comporterà anche la copertura di tre periodi di assenza per aspettativa. È lecito chiedersi: cosa devono fare queste professioniste per farsi sentire? Come devono riorganizzare il loro lavoro le infermiere ‘superstiti’ per far fronte alle assenze dei colleghi e, in seguito, alle aspettative prossime? Devono rispondere alle chiamate di presa in carico dei pazienti tra una visita domiciliare e l’altra? Devono rispondere a tutte le chiamate telefoniche che prima venivano filtrate e calendarizzate dalla collega con funzioni di segretaria". Sono questi i quesiti che vengono posti dalla segretaria della Fials ai dirigenti dell’Azienda Usl di Ferrara: "Nella situazioni critiche e questa lo è, oltre che cronica, tutte le forze devono essere messe in campo: dalle assunzioni per integrare l’organico di sostituzione, dall’affiancamento per formare i neo inseriti, dalla scesa in campo dei coordinatori, delle posizioni infermieristiche che hanno competenze infermieristiche. Quando c’è bisogno – conclude Boschetti – tutti debbono rimboccarsi le maniche".