Ponte Rana, dai documenti emergono le origini di quel nome Sarà dedicato ad Armando Bononi

Scrutando antichi documenti, l’amministrazione comunale di Bondeno arriva a capire perché il ‘Ponte della Rana’, che attraversando il canale Burana unisce il centro storico al Quartiere del Sole, si chiami così. Nell’800 , di fronte a via della Pace e poco distante, c’era un pnte tanto pericolante che pur di non atraversarlo le persone, nei tempi di secca, decidevano di percorrre le acque a piedi passando sui sassi, tra folate di rane. Un nome che ha origini nella storia e che proprio adesso, mentre sta per essere abbattuto e riscostruito, affiora nella sua identità. Probabilmente, il nuovo ponte sarà intitolato ad Armando Bononi, il maestro che ha insegnato a nuotare, tra gli anni ’50 e ’60 del Novecento, ai bambini di Bondeno. Intanto, mentre il ponte è chiuso per i lavori, l’abbattimento e la ricostruzione, il sindaco Simone Saletti recupera dai documenti la storia. Non esiste infatti nessun atto formale di intitolazione della struttura, che a tutti gli effetti resta un ponte senza nome. In realtà la storia è curiosa: "Nel 1882 esisteva un antenato del Ponte Rana – descrive il sindaco –, che tuttavia non era collocato nella posizione attuale, ma era spostato di circa 300 metr. Si trattava, già all’epoca, di un ponte antichissimo, le cui origini, a livello burocratico, si fanno risalire a un atto comunale del 1465". E ora arriva la parte più affascinante: "Attraversando a piedi il canale – prosegue il sindaco Saletti –, camminando sui sassi che affioravano dalla superficie, i cittadini si imbattevano costantemente in centinaia di rane che, impaurite dai passi dell’uomo, saltellavano in cerca di un riparo sicuro. Proprio da questo curioso fenomeno deriva l’origine popolare del nome". "Una storia affascinante – chiosa il sindaco –, che parla della nostra identità e delle nostre origini. Il Ponte Rana non è soltanto una semplice infrastruttura viabile, ma è parte della cultura di ogni bondenese".