Professione infermieristica, la denuncia del Nursing-Up: "Ausl e Cona, troppe disparità"

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"La professione infermieristica sta cambiando, andando sempre più verso il cittadino e sempre di più la presa in carico del paziente, soprattutto dal punto di vista assistenziale, ci porta sul territorio, e fino al suo domicilio. In questa direzione sia il Pnrr sia il Piano Sociale e Sanitario della Regione Emilia Romagna, per fare solo due, qualificati esempi sostiene il progetto", così il sindacato Nursing Up. "La nuova figura dell’infermiere di Famiglia e di Comunità – continuna il sindacato autonomo – va proprio a cogliere i bisogni dei nuclei famigliari e dei gruppi sociali, promuovendone la salute e la prevenzione. Ad oggi sono 16 preiscritti: di cui cinque dipendenti Ospfe. L’azienda Usl invece, sosterrà l’iscrizione per i primi 16 dipendenti che decideranno di partecipare. Diverso il contributo dell’azienda ospedaliera universitaria di Ferrara: pari a zero". Secondo i sindacati si tratta di "differenze di trattamento per professionisti che operano nelle aziende che dovrebbero perseguire lo stesso fine, con le stesse regole, ancora più specifico per l’azienda universitaria. L’aggravante è costituita dal fatto che la costituzione di una nuova Azienda Sanitaria Universitaria è prevista per giugno 2022". "E’ il progetto presentato ai sindaci in Conferenza Territoriale Socio Sanitaria sul futuro delle due aziende: – scrivono – Arcispedale Sant’Anna e Ausl diventeranno un’unica entità. Speriamo sia stata una svista, ma queste diversità di trattamento per i professionisti che vogliono perseguire il titolo sono inaccettabili".