Ferrara, prostituta cacciata. "Colpa dei nigeriani"

Minacciata per il posto in strada

Una prostituta in strada (foto archivio Migliorini)

Una prostituta in strada (foto archivio Migliorini)

Ferrara, 20 giugno 2018 - Droga e prostituzione. Sono le due facce della stessa medaglia per la criminalità nigeriana. Così come i pusher si sono conquistati il mercato dello spaccio palmo dopo palmo, la stessa cosa stanno facendo con quello del sesso. A raccontare ciò che sta accadendo tra il tramonto e l’alba sui marciapiedi delle nostre periferie è Celeste Merlante, prostituta di origine veneta ma da dieci anni residente in città.

Celeste, cosa succede sulle strade del sesso di Ferrara?

«Le ragazze africane stanno diventando sempre più aggressive. Vogliono cacciarci dalle ‘postazioni’ nelle quali io e un gruppo di altre ragazze, tutte regolari, lavoriamo da anni senza creare problemi».

Come si concretizza questa ‘invasione di campo’?

«Con urla, minacce e insulti. In alcune occasioni hanno anche tentato di aggredirci con delle spranghe di metallo. Non hanno paura di niente».

Cosa dà loro questa sicurezza?

«Sanno che non gli può succedere nulla. Più stanno in strada e più acquisiscono denaro e potere. Ormai la fanno da padrone».

Voi come vi difendete?

«Chiamiamo le forze dell’ordine. Succede praticamente ogni sera. Anzi, devo ringraziare i ragazzi della questura. Ogni volta che li chiamiamo ci assistono e riportano la calma».

Quante sono?

«Una trentina. Ma il numero cresce in continuazione».

Sospetta che ci sia qualcosa di più grosso dietro di loro?

«Dietro hanno un’organizzazione ben definita. Tant’è che non appena ci sono delle liti arriva una macchina con a bordo degli uomini, loro connazionali. Li vediamo spesso. Girano, controllano. È successo anche sabato notte, in via Bologna».

Gira anche droga?

«Sì. È l’altro loro business. Da quando è arrivato l’esercito al Gad, una parte della delinquenza si è riversata in via Bologna, Foro Boario e via Veneziani».

Lei e le altre ragazze avete paura a stare in strada di notte?

«Molta. Siamo alla mercé di queste persone. Cercano di scalzarci dai nostri posti e di conquistare il territorio. Hanno modi da guerriere addestrate. Ci intimidiscono e, appena arriva la polizia, si dileguano. Non hanno nulla da perdere e nessun rispetto per istituzioni e forze dell’ordine».

Lei è qui da dieci anni. Come è cambiata la Ferrara di notte?

«È cambiato tutto. Quando cala il sole la sicurezza scarseggia. Anni fa in giro c’erano più forze dell’ordine. Oggi sappiamo che sono in pochi e fanno quello che possono. Quando sono arrivata ci controllavano quasi ogni sera. All’epoca sbuffavo ma adesso quei tempi li rimpiango».

Che fare per uscirne?

«Siamo stanche di abbassare la testa davanti alla loro aggressività. Viviamo blindate nelle nostre auto. Servono più controlli e magari qualche misura restrittiva».