Revisioni fantasma, scelti i riti. In trentotto chiedono l’abbreviato

Nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte mazzette per revisioni facili di automezzi, 74 imputati hanno scelto tra rito abbreviato, udienza preliminare o patteggiamento. L'operazione 'Ghost inspections' coinvolge accuse di corruzione e falso. Prossimo passo: udienza il 14 giugno.

Delineati i tipi di rito con cui andrà a concludersi la vicenda giudiziaria che ruota attorno alle presunte mazzette per avere le revisioni facili degli automezzi, quando non addirittura fantasma. Ieri davanti al giudice dell’udienza preliminare Danilo Russo, infatti, i legali dei 74 imputati rimasti dopo la scrematura avvenuta nel corso delle indagini preliminari, ieri mattina hanno presentato le proposte al gup: il gruppo più folto, trentotto, è composto da coloro che hanno chiesto di essere processati con rito abbreviato, seguono i diciannove che hanno chiesto di discutere in udienza preliminare il proprio proscioglimento, rischiando però il rinvio a giudizio. Infine, diciassette hanno scelto di concordare la pena: patteggiamenti che dovrebbero essere formalizzati nell’udienza già fissata per il 14 giugno prossimo. Per tutti gli altri, invece, in particolare per la discussione dei 38 riti abbreviati, si tornerà in aula il 24 aprile prossimo.

L’inchiesta. Gli imputati sono accusati a vario titolo di corruzione e falso. Con l’operazione ‘Ghost inspections’, il pubblico ministero Andrea Maggioni aveva iscritto nel registro degli indagati più di 230 persone, di corruzione e falso nell’esecuzione delle revisioni di centinaia di autocarri. Per la stragrande maggioranza si tratta di proprietari reali, ma in alcuni casi anche di prestanome dei camion che dovevano essere revisionati. Al vertice, il magistrato aveva individuato tre figure di riferimento: Cesare Franchi in quanto dipendente della Motorizzazione addetto alle prove di revisione degli automezzi; Edoardo Caselli anche lui dipendente della Motorizzazione addetto alle prove di revisione e Alessandro Barca in qualità di presunto intermediario tra i proprietari degli automezzi e i funzionari pubblici, in quanto titolare di un’agenzia di pratiche automobilistiche. Prima di arrivare a questo folto gruppo, in 36 hanno già patteggiato la pena e per 120 circa lo stesso magistrato ha chiesto l’archiviazione. Il sistema fraudolento contestato ruotava attorno ai due funzionari della Motorizzazione, coloro che, pagando, erano meno esigenti sui mezzi da revisionare.

cri.ru.