"Saman Abbas, uccisa per principi assurdi e violenti"

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Gentile lettore, chi ha ucciso e sepolto la povera Saman in quel rudere è per prima cosa un assassino. E questo senza distinzione di nazionalità, colore della pelle o credo religioso. Un brutale assassino che deve pagare per quello che ha fatto davanti alla giustizia italiana. Detto questo, andare a scavare in cerca dei moventi religiosi che possono celarsi dietro a un delitto tanto barbaro può risultare scivoloso. E, a mio avviso, non sposta di molto il giudizio di partenza sugli aguzzini. In ogni caso, mi pare azzardato vedere nel Corano – testo sacro per milioni e milioni di musulmani, la maggior parte dei quali persone per bene e non criminali – le ragioni della fine di Saman. Credo invece che quanto accaduto alla giovane di Novellara rientri nell’agghiacciante categoria del delitto d’onore, figlio di una mentalità retrograda e patriarcale secondo la quale la donna è un oggetto di proprietà dell’uomo che ne può plasmare l’esistenza a piacimento. Ogni sgarro rappresenta un affronto all’onore, degno di essere punito nel più feroce dei modi. Questa mentalità, purtroppo, nel corso della storia è stata trasversale a diverse culture, compresa la nostra. Ed è proprio questo uno dei messaggi trasmessi dalla giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Per vincere questa piaga non bastano solo leggi e ‘punizioni’ per i responsabili dei soprusi. Serve anche un radicale, profondo cambiamento culturale.