Ferrara, corsi di arabo alla Cosmè Tura. E' polemica

Genitori perplessi: "Pure l’urdu?". L’invito del dirigente fa discutere. La Lega propone le barricate

Un caso di corsi di lingua (archivio fotowebgio)

Un caso di corsi di lingua (archivio fotowebgio)

Ferrara, 7 ottobre 2017 - Apertura al mondo o sottomissione? Nel dubbio, l’istituto comprensivo ‘Cosmè Tura’ ha organizzato, martedì prossimo alla secondaria ‘Mazza’ del Barco, l’incontro ‘Arabo, urdu e inglese, lingue di cultura e comunicazione’. Non si tratta di un seminario sulla storia dei rapporti diplomatici né di un corso per operai destinati agli impianti di multinazionali nel Golfo Persico. Si tratta di corsi di arabo, urdu (lingua parlata in Pakistan e nell’India settentrionale) e di inglese – visto che, ancora, è la prima lingua commerciale – per studenti e, se ne hanno voglio, genitori. L’appuntamento è per martedì alle 17, al Barco.

Il relatore è Andrea Facchin dell’università di Venezia che porterà il suo contributo sul tema ‘L’arabo come lingua di cultura e comunicazione’. La circolare è arrivata alle famiglie. Qualcuno ha firmato per presa visione. Altri hanno accartocciato l’invito senza farci troppo caso. Qualcuno ha letto tutto fino in fondo: corsi di arabo e urdu (inglese, certo certo..) per i miei figli. Ma come? I corsi della Scuola dell’incontro vedono la collaborazione tra ufficio integrazione scolastica del Comune, laboratorio di didattica dell’arabo dell’università Cà Foscari, cooperativa ‘Il germoglio’ e centro comunale ‘Elefante blu’.

Ma sull'integrazione linguistica, per diversi genitori ha più il sapore di un processo inverso di assimilazione. E il tam tam tra famiglie è arrivato anche sulla ‘scrivania’ del segretario comunale della Lega Nord Nicola Naomo Lodi che ha bollato l’iniziativa: «Dovrebbe essere il contrario. I bimbi di etnia araba dovrebbero imparare la cultura e la lingua italiana visto che vivono nel nostro paese». Il crinale sul quale vacilla il tema dell’integrazione – soprattutto tra i banchi – è sottile come la corda di un’acrobata. Episodi simili in altre città d’Italia hanno scavato trincee identitarie e sacche di resistenza tra genitori di varia estrazione. Lo scorso anno, a Molinella, un’iniziativa simile, attivata «per promuovere l’integrazione», sollevò polemiche e battaglie politiche. Nella scuola di Molinella il corso fu avviato e, su 70 adesioni, ben 20 furono quelle di alunni italiani.

Bolognesissimi. I genitori della scuola del Barco commentano la cosa, al telefono e davanti a scuola. «La Lega – così ancora il segretario Lodi – farà muro e barricate e sarà presente all’iniziativa». È «il mondo nuovo nel quale i nostri figli vivranno», dicono alcuni. È una «forma, vischiosa, per introdurre tra i banchi la nuova educazione di chi ci conquisterà», l’opinione di altri. Non resta che attendere la presentazione dell’evento, per interpretare il fine ultimo (se ci sarà) di un ‘semplice’ corso di lingua straniera.