
Ivo Pesaro era nato. l’11 gennaio del 1923 nella sua Ferrara
Testimone della "lunga notte del 1943", l’eccidio fascista perpetrato davanti al muretto del Castello; uno zio deportato e ucciso ad Auschwitz; storico commerciante alle redini di un negozio in centro dal dopoguerra fino al 2013. Si è spento un simbolo di Ferrara, è morto all’età di 101 anni Ivo Pesaro negoziante di origini ebraiche. L’ultimo saluto si terrà sabato, alle 10.20, nella Certosa. Saranno in tanti ad esserci, per voler dare addio a quella che è cosiderata la memoria storica della città.
La morte è avvenuta domenica scorsa, ancora poco più di un mese e avrebbe tagliato il traguardo del 102 anni. Ivo Pesaro era nato infatti l’11 gennaio del 1923 nella sua Ferrara. Tante le passioni, tra queste la montagna, e il lavoro al quale si dedicava con grande dedizione.
Testimone della storia. Era il 15 novembre del 1943, lui aveva 20 anni, studiava ancora. Sarà un giorno destinato a restare impresso nella memoria di un ragazzo. Fu testimone della "lunga notte del ’43" narrata da Giorgio Bassani, scrittore che ha tratteggiato nei suoi libri la storia di Ferrara, i suoi luoghi, le famiglie che la popolavano. L’eccidio venne anche raccontato da Florestano Vancini, regista nato a Ferrara il 24 agosto 1926. Che esordì proprio con La lunga notte del ‘43 (1960). Una pagina tragica. I fascisti fucilarono dieci oppositori del regime davanti al muretto del Castello. La rappresaglia scattò dopo la morte del federale Iginio Ghisellini. Quel giorno il padre di Ivo Pesaro, Ciro, venne arrestato e portato nel carcere di via Piangipane. Toccante e drammatico il racconto che fece dei ricordi rimasti impressi nella sua mente di ragazzo. I fascisti che la sera bussarono alla porta, una lista di nomi, il padre che viene portato in questura. La mattina Ivo e la sorella decidono di andarlo a cercare. In piazza, vedono quegli uomini lungo il muretto del castello. Il dolore e la speranza. Il padre non era con loro, era stato portato in prigione.
Commerciante. Il negozio era stato inaugurato dal nonno Aldo nel 1875, si vendevano filati. Ivo prende le redini dell’attività che raggiunge l’apice in via Canonica, quando diventa un punto di riferimento dei ferraresi. Che varcano la porta della bottega alla ricerca di abbigliamento classico per uomo, donna e bambino. Non solo. C’è un po’ di tutto, come erano una volta certi negozi. Ivo gestisce il negozio fino al 2013, anno in cui l’attività si trasferisce in piazza Trento Trieste.
La famiglia. Adesso a gestirle l’attività sono Sara e Laura Pesaro, due dei quattro figli. La moglie è venuta a mancare tre anni fa, con lei aveva trascorso oltre settanta anni mano nella mano, dal fidanzamento al matrimonio, una vita insieme. Gli altri due figli si chiamano Paolo e Bianca, sei i nipoti e tre i bisnipoti.