Smog Ferrara, dal 1° ottobre ripartono le limitazioni del traffico

Intanto la città conquista la palma di più inquinata della regione. Domani il summit a Bologna

Smog a Ferrara (Foto Businesspress)

Smog a Ferrara (Foto Businesspress)

Ferrara, 23 settembre 2019 - Dal 1° ottobre tornano i provvedimenti antismog, i blocchi del traffico, persino il divieto dei caminetti. Misure che la Regione ha già esplicitato ai Comuni, e sulle quali domani si terrà un incontro operativo a Bologna con gli amministratori dei capoluoghi e dei centri sopra i 30mila abitanti (invitato perciò anche Cento). Al di là delle misure rituali – si torna infatti allo stop per i veicoli a benzina pre euro ed euro 1, per i diesel fino a euro 3 compreso, e per i motocicli pre euro – occorrerà tenere d’occhio le centraline di monitoraggio. Perchè, come avvenuto a più riprese l’inverno scorso, dopo tre giorni consecutivi di sforamento delle micropolveri, scatterà lo stop più drastico, per la circolazione nel centro urbano.

Ferrara è un’osservata speciale. Parlano i dati. La centralina di corso Isonzo è quella, nell’intera rete emiliano romagnola di Arpae, ad avver acceso più volte la spia rossa: ben 41 sforamenti dal 1° gennaio. Neppure a Bologna, lungo i viali di fronte ai Giardini Margherita (14 sforamenti) o a Porta San Felice (21 sforamenti), si sono mai registrati simili concentrazioni di smog; né a Modena, nei pressi dei trafficatissimi giardini (35 sforamenti), e neppure nelle altre città della regione. Un caso? No. Perché anche al Barco (39 sforamenti), Villa Fulvia (27) e persino nell’agreste Jolanda di Savoia (25) sembra d’essere in ora di punta sulla via Emilia.

Ma il traffico non è l’unico indiziato. Da un paio d’anni le misure del piano per la qualità dell’aria pongono attenzione anche al riscaldamento domestico. Dal 1° ottobre torna in vigore anche il divieto all’utilizzo di caminetti, stufe a legna o a pellet di classe 1 e 2 stelle (e questa è una novità, perché l’anno scorso lo stop riguardava solo gli impianti 1 stella). E nei giorni dell’emergenza – quando cioè si registrano sforamenti oltre i tre giorni –, oltre a bloccare anche i veicoli diesel Euro 4, è prescritto l’obbligo di abbassare il riscaldamento fino a 19° gradi nelle case, e a 17° nei luoghi di attività produttive o artigianali. Difficile peraltro verificare che questa misura venga effettivamente applicata (nessuno ha mai visto gli agenti della Polizia Municipale armati di termometro...); più facile invece controllare chi circola con i veicoli proibiti, e nei giorni di emergenza sanzionare chi resta in sosta con il motore acceso. Le multe, in ogni caso, non sono molte. Ci sarà, quest’anno, un giro di vite, o la coscienza ambientale dei ferraresi sarà tale da limitare le violazioni? Fra poco più di una settimana si parte. Con i divieti dal lunedì al venerdì, e il corredo di 10 domeniche ‘ecologiche’ di cui, a giorni, la giunta Fabbri dovrà dettagliare il calendario.