Spazio Antonioni. Nel nome del regista: "Finestra sul mondo"

Oggi la presentazione del progetto, il sindaco Alan Fabbri "Sarà sede internazionale per studiosi". L’apertura entro l’estate .

Spazio Antonioni. Nel nome del regista: "Finestra sul mondo"

Spazio Antonioni. Nel nome del regista: "Finestra sul mondo"

Oggi, alle 11, nella Sala Estense si terrà la conferenza aperta alla cittadinanza sullo Spazio Antonioni organizzata dal sindaco di Ferrara, Alan Fabbri, e dall’assessore alla Cultura Marco Gulinelli. Interverranno Andrea Maggi, assessore ai Lavori pubblici, Enrica Fico Antonioni, Chiara Vorrasi conservatrice e responsabile delle Gallerie d’Arte moderna e contemporanea di Ferrara, Massimo Alvisi e Junko Kirimoto (studio di architettura Alvisi Kirimoto) e Vittorio Sgarbi, presidente della Fondazione Ferrara Arte. L’ingresso è libero, fino a esaurimento dei posti. "L’incontro nasce dalla volontà di condividere con la collettività gli interventi svolti in questi mesi al Padiglione d’Arte Contemporanea, che diventerà la sede dello Spazio Antonioni, museo permanente che celebrerà il grande regista e la sua inesauribile influenza nell’universo cinematografico, ma anche artistico. Sarà l’occasione per scoprire quando aprirà e come si svilupperà il percorso, insieme ai progettisti che vi hanno lavorato", spiega Fabbri. "Sarà un museo attivo dove i preziosi materiali di lavoro del cineasta dialogheranno con testimonianze di artisti, registi, intellettuali di ogni parte del mondo che hanno ispirato il cinema di Antonioni", aggiunge Gulinelli. Il progetto, a cura di Dominique Païni già direttore della Cinémathèque Française, è stato ideato e sviluppato in collaborazione con la vedova, Enrica Fico Antonioni. I due piani ridisegnati dell’ex Padiglione d’Arte Contemporanea di Palazzo Massari ospiteranno una selezione del fondo di 47.000 tra oggetti e documenti di proprietà del Comune che riflette l’universo intellettuale, estetico e affettivo del maestro Antonioni: film, sceneggiature, fotografie di scena, la biblioteca e i vinili, i premi e l’epistolario intrattenuto con i maggiori protagonisti della vita culturale del secolo scorso (da Roland Barthes a Umberto Eco, da Giorgio Morandi a Federico Fellini, da Andrej Tarkovskij ad Akira Kurosawa). Il progetto architettonico è firmato dallo studio romano Alvisi-Kirimoto.