
Gli studenti del Polo Scolastico Superiore di Codigoro partecipano a un'iniziativa sulla sicurezza stradale in discoteca, con simulazioni e testimonianze toccanti.
E’ stata una straordinaria esperienza quella dei quasi trecento studenti delle quarte e quinte del Polo Scolastico Superiore, a Codigoro per la prima volta all’interno di una discoteca, "Il Caprice". Un incontro nell’ambito della campagna di sensibilizzazione sui temi della sicurezza stradale "La strada per andare lontano" promossa dalla Prefettura di Ferrara, con la presenza del Prefetto Massimo Marchesiello, Comune, Polizia stradale, Carabinieri, Servizio Dipendenze Patologiche di Ferrara, Open lab di Ferrara, Settore di riabilitazione San Giorgio e Avis. I ragazzi sono stati protagonisti di una serie di attività pratiche tra cui le prove con etilometri, alcol test, simulazione dei rischi di incidenti stradali indossando occhiali alcolemici e visori in 3D. Al termine delle varie simulazioni in molti hanno compreso quanto pochi bicchieri di alcol alterino la percezione e la tempestività nelle risposte quando si è alla guida.
"Abbiamo voluto portare i neo patentati – ha detto il sindaco Alice Zanardi – in una discoteca proprio perchè spesso uscendo da questi locali a notte fonda i ragazzi non si rendono conto che se hanno bevuto troppo potrebbero farsi e fare molto male a sé stessi e agli altri". Non meno accorato l’appello della dirigente scolastica Angela Lucibello, che ha sottolineato agli studenti che "siete i piloti della vostra vita e vi auguro che attraverso il rispetto delle regole, possiate andare sicuri verso un futuro sereno, perchè la strada per andare lontano è amare la vostra vita e quella degli altri".
Toccante la testimonianza, espressa con molta fatica, del giovane Emanuele Pantaleoni di Novellara, che da adolescente in sella al suo scooter, fu vittima di un incidente stradale che gli causò gravi ferite, sia fisiche che neurologiche, con fratture multiple e coma cerebrale. Altrettanto quella di Morena Mazzanti, entrambe ascoltate in un silenzio assoluto, che ha ripercorso la vicenda del giovane figlio che a 18 anni venne coinvolto in incidente stradaleà. "Ha una valvola al cervello, si nutre con un sondino, fa movimenti involontari e gli occhi guardano non so cosa. Qualcuno mi ha detto sei fortunata che lo puoi ancora abbracciare – ha concluso la mamma –, ma noi genitori non vogliamo abbracciare dei bambolotti, ma vedervi vivere".
cla. casta.