"Suo figlio è in cella, servono soldi" In manette i due finti avvocati

I giovani campani sorpresi in flagrante dai carabinieri di Ferrara che li hanno seguiti nel Veronese. Erano lo spauracchio delle anziane: le convincevano raccontando di essere i legali dei parenti nei guai

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di Mario Tosatti

"Suo figlio è rimasto coinvolto in un incidente: è stato arrestato ed ora servono soldi per il suo rilascio". La truffa, purtroppo, non è nuova. Il finto avvocato prende di mira soprattutto le anziane e spesso riesce a farsi consegnare i soldi. Stavolta, però, il consueto raggiro è finito male per due malviventi arrestati dai carabinieri della compagnia di Ferrara. Le indagini hanno condotto i militari ai due truffatori professionisti, conosciuti tristemente dalle vittime delle province del Veneto e del Ferrarese, ma anche di altri territori. Nel dettaglio, giovedì scorso, i carabinieri della sezione operativa della compagnia di Ferrara, nell’ambito di un’indagine finalizzata all’individuazione dei responsabili di alcune truffe agli anziani nella provincia ferrarese, hanno individuato due giovani, di origine campana. Questi avevano preso un alloggio proprio a Ferrara, senza avere alcun legame col territorio, né impegni lavorativi in zona. I due viaggiavano a bordo di una Jeep Renegade noleggiata a Napoli e sono stati pedinati dai militari dell’arma, al fine di verificarne le reali ragioni della presenza in città. Proprio giovedì mattina, però, i due ragazzi hanno lasciato il domicilio ferrarese per dirigersi nella provincia di Rovigo e poi proseguire in quella di Verona. Nel loro girovagare hanno effettuato una sosta nel comune di Isola della Scala nel Veronese. Qui gli investigatori hanno notato dei movimenti anomali del tutto compatibili con una truffa agli anziani. I sospetti erano fondati: la coppia di giovani ha parcheggiato l’autovettura vicino ad un’abitazione isolata e, mentre uno dei due è rimasto alla guida del mezzo, il complice è entrato nell’abitazione per poi uscire poco dopo con una sospetta busta di carta in mano raggiungendo con passo spedito il complice nell’auto.

Appena ripartita la Jeep è stata bloccata dai carabinieri che hanno identificato i due occupanti. SI tratta di B.M. 24 anni e Z.R. 20 anni entrambi campani e disoccupati, i quali sono stati trovati in possesso di duemila euro in contanti, contenuti nella busta, inoltre, nascosti nell’auto, altri cinquecento euro e gioielli in oro. A seguito degli accertamenti attuati dagli investigatori, si è potuto appurare che la prima somma in contante, contenuta nella busta, era stata consegnata da una donna 87 enne residente nella casa scaligera, da cui era poco prima uscito uno dei giovani. L’anziana ha immediatamente contattato i carabinieri, segnalando di essere stata vittima della cosiddetta ‘truffa dell’avvocato’. La pensionata aveva consegnato il denaro per pagare la ‘cauzione’ per un parente coinvolto in un incidente stradale. A seguito di successivi accertamenti, sugli ulteriori cinquecento euro e gioielli, è stato chiarito che gli stessi appartenevano ad una 84 enne della provincia di Rovigo. Anch’essa vittima della stessa ‘truffa dell’avvocato’.