Tasse non versate per trecentomila euro, il Comune vince il ricorso contro la Regione

L’amministrazione secondo viale Aldo Moro avrebbe dovuto corrispondere questa cifra per le concessioni venatorie

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Il Comune di Comacchio apprende con soddisfazione la sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Bologna, che annulla i due avvisi di accertamento relativi alle presunte tasse per concessioni regionali riferite agli anni 2016-2020, in materia di Azienda Faunistico Venatoria. La Regione Emilia Romagna chiedeva infatti a Comacchio di provvedere al pagamento prima di 372.224.81, poi ridotti a 331.685.06 euro, peraltro notificando altro accertamento senza annullare il primo, per il supposto mancato versamento delle tasse per le concessioni regionali. La sentenza riconosce, dunque, appieno la posizione del Comune di Comacchio, assistito e difeso dall’avvocato Francesco Cazzorla, statuendo l’assenza del presupposto impositivo, per quanto riguarda il primo accertamento. Circa il secondo accertamento, questo è stato dichiarato inammissibile. "Ringrazio – dichiara il sindaco Pierluigi Negri – l’avvocato Francesco Cazzorla che ci ha assistito nel procedimento ed il nostro personale degli uffici comunali che, in questi ultimi due anni, hanno lavorato alacremente sia per la costituzione dell’azienda faunistico venatoria, sia per la preziosa collaborazione nella vertenza al difensore".

Era il 22 dicembre 2020, quando la Regione aveva notificato l’avviso di accertamento con cui richiedeva al Comune il pagamento della Tassa sulle concessioni regionali con retroattività di cinque anni (periodo 20162020). Il Comune ha subito preso in mano la questione, sostenendo l’infondatezza dell’accertamento, sostenendo di non essersi avvalso di aziende faunistiche venatorie, in quanto quella comacchiese era un’azienda valliva particolare di caccia sin dal 1996. Da lì sono partite le procedure del ricorso contro l’accertamento.

v.f.