"T’innamorerai di noi’, un grazie a chi mi segue ormai da 30 anni"

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Con il tour che lo porterà in 15 teatri italiani, Marco Masini arriva stasera al Comunale di Ferrara con ‘T’innamorerai di noi – Oltre 30 anni insieme’, prendendo il nome dallo storico album del 1993, che tra l’altro vede un legame con Ferrara, con il quale il cantautore fiorentino ha voluto sottolineare il forte legame che ha instaurato col pubblico in questo lungo lasso di tempo. T’innamorerai e Ferrara sono legate dal protagonista maschile del video che era il modello Lorenzo Zanirato. Ricorda?

"Sì! Sarebbe bello reincontrarsi dopo 30 anni, lo invito. Mi farebbe molto piacere. Sono legato a Ferrara anche dall’amicizia con Leonardo Semplici, che è del mio paese, ed è stato per tanto tempo ad allenare la Spal e mi ha raccontato tante cose della città e di quanto è stato bene lì. La conosco per interposta persona. Anche a Cento sono venuto spesso perché c’è lo studio di registrazione Over Studi odi Raul Girotti, dove con Tozzi abbiamo provato tante cose. Poi è una città che rivedo volentieri, stavolta raccogliendo gente in un teatro, cercando di sentirne le emozioni, essere uniti in un momento particolare dove si ripercorre un viaggio.

Celebra 30 anni di carriera. Come sono stati?

"E’ una meta raggiunta, una tappa, in questi 30 anni che mi sono serviti per maturare, capire, evolvermi, incontrarmi, verificare le mie forze e le mie debolezze, i miei punti deboli, migliorarli e crescere con tanta gente che a sua volta è cresciuta con me e mi ha poi portato i figli e nipoti. Un gesto bellissimo nei confronti della musica e di un pensiero musicale cercando di allargare, da un punto di vista generazionale, il raggio d’azione di un passato e di un percorso. E’ un gesto bellissimo che il pubblico mi ha regalato e riconosciuto".

Cosa vivrà il pubblico stasera?

"Lo spettacolo è un ringraziamento a tutta la gente che ha deciso di stare con me in questi 30 anni. Offrirà momenti diversi come sono stati questi anni, alcuni di più energia ad altri dove si ripercorrono le canzoni di più popolarità fino a qualcosa di più intimo con piano e voce. Un insieme di colori che possono regalare amozioni sia a chi sta sul palco che al pubblico. Essere di nuovo nei teatri, poi, senza mascherine e con la possibilità di guardare negli occhi il pubblico e vedere le bocche che cantano, è qualcosa di indispensabile per chi come me fa di mestiere il cantastorie".

Cos’è la musica per lei?

"È amore puro. E’ stata la prima cosa che ho amato, a 4 anni. Ho imparato a conoscerla tramite i miei genitori che mi avevano regalato un organo giocattolo facendomelo trovare sotto l’albero di Natale. Lo accesi e cominciai a suonare. Un segno del destino che si è divertito, mi fece poi fischiettare ‘Luglio’, di Riccardo del Turco, prodotta da Giancarlo Bigazzi che poi sarebbe diventato il mio produttore".

Laura Guerra