CRISTINA RUFINI
Cronaca

Tragico schianto in A13. Morirono moglie e figlia. Patteggia sedici mesi

L’incidente era accaduto il 27 settembre tra i caselli Ferrara Nord e Ferrara Sud. Il cinquantenne non si accorse della fila causata da un precedente scontro. La famigliola era partita da Abano Terme per raggiungere i parenti al Sud.

Il terribile schianto in A13 costato la vita a Maria Grazia Forgetta e alla figlia di 5 anni

Il terribile schianto in A13 costato la vita a Maria Grazia Forgetta e alla figlia di 5 anni

Si è chiusa con un patteggiamento la vicenda giudiziaria che ha coinvolto Michele Petriccione, informatico di 51 anni, che nel tragico incidente del 27 settembre del 2023, ha perso la moglie Maria Grazia Forgetta, che di anni ne aveva 49 e la figlioletta Gioia di cinque. Un aggravio certo, ma che confrontato con la condanna a vita per avere perso la figlioletta e la moglie è niente. Poco conta quindi la pena di un anno e quattro mesi che è stata concordata e sentenziata dal giudice dell’udienza preliminare Alessandra Martinelli. Allo strazio per aver perso moglie e figlia in un inferno di lamiere sulla A13, ora si aggiunge il dolore di essere l’unico chiamato a rispondere di quella tragedia.

Petriccione quel maledetto giorno di fine settembre era alla guida della Saab cabriolet che avrebbe dovuto portare tutta la famiglia dalla loro casa di Abano Terme (nel Padovano) a Roccamonfina, nel Casertano, dove li aspettavano i familiari per trascorrere qualche giorno insieme. Ma il loro viaggio si è interrotto tragicamente molto prima. Lungo l’autostrada A13, tra i caselli di Ferrara Nord e Sud, direzione Bologna. Un impatto violentissimo contro un camion fermo ha disintegrato la Saab, lasciando in vita soltanto il padre. Essendo il conducente del veicolo e non essendo stata riscontrata responsabilità in capo ad altri automobilisti, il suo nome è l’unico che è stato iscritto (atto dovuto) nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sull’incidente. Secondo le ricostruzioni della procura, che si è avvalsa anche dell’aiuto di un consulente per ricostruire la dinamica, il cinquantenne non si sarebbe reso conto che la circolazione era ferma a causa di un incidente avvenuto più avanti, lungo l’asse della A13. Il tutto nonostante la situazione di pericolo e la coda fossero segnalate. Il conducente della Saab non avrebbe dunque né frenato né sarebbe riuscito a spostarsi sulla corsia di sorpasso, manovra quest’ultima che, secondo il consulente, avrebbe potuto scongiurare il peggio.

Nello schianto, l’auto fu sbalzata di qualche decina di metri, finendo la sua corsa tra lo spartitraffico in cemento e un altro tir, anch’esso in coda. Mamma e figlia (la piccola era legata al seggiolino sul sedile posteriore) persero la vita all’istante, mentre il padre rimase praticamente illeso, seppur intrappolato all’interno dell’abitacolo accartocciato su se stesso. Sul posto intervennero i sanitari del 118 con l’elisoccorso, i vigili del fuoco e la polizia stradale di Altedo che si è occupata dai rilievi. Qualche mese fa si è chiuso il conto con la giustizia. Resta, in eterno purtroppo, quello con il dolore.