Tutta l’utopia di una comunità nel romanzo ’Addio a Saint Kilda’

Migration

Dalla Svizzera all’Italia, passando per Cento inserita nelle date del tour di presentazione del suo libro; ieri Eric Bulliard era alla libreria ’Albatros’ di Cristiana Facchini (in foto l’autore tra la libraia e l’editore) per il firmacopie del romanzo ’L’addio a Saint Kilda’, una storia avvicende, una vicenda vera che narra dell’isola atlantica dove viveva un popolo dai grandi valori in una terra tanto utopica quanto magica dove la comunità è tutto. Il libro ha vinto numerosi premi. "Il mondo ignorava la loro esistenza e loro ignoravano l’esistenza del mondo – dice Bulliard – un popolo che viveva su una piccola isola al largo della Scozia, senza nulla, senza gerarchie e in condizioni estreme dall’assenza di alberi, in un clima terribile, regolandosi nella caccia, in comunione con l’ambiente e tanta solidarietà". Quando sull’isola arrivarono gli scozzesi, loro parlavano solo gaelico e nel 1930 chiesero di essere portati in Scozia, capendo che era vicino il pericolo di non potersi più autosostenere. "Una piccola comunità così folle da affascinare, che ho conosciuto dalle foto quando sono andato aiste nel mio all’isola di Skye nelle Ebridi interne. Mi avevano colpito i volti di quelle persone, così sono partito per Kilda raccontando il mio viaggio nel libro. Un luogo non turistico, che ancora oggi mostra case, strade e la chiesa, che ho voluto descrivere. Sarebbe un’utopia oggi vivere in quelle condizioni ma ciò che li reggeva erano valori antichi ormai quasi perduti, la solidarietà, sapere essere comunità". Immancabile lo sguardo su Cento: "È bellissima: ho studiato Guercino ed è stata una sorpresa trovarmi nella sua città".

Laura Guerra