MATTEO RADOGNA
Cronaca

Un giorno con l’Esercito. Il Gad sorvegliato speciale: "Così ci sentiamo protetti". Ma c’è tanto ancora da fare

Città al setaccio da piazza Castellina a via Ortigara, passando da IV Novembre. I residenti: "Fondamentale la presenza dei militari e le ordinanze contro i locali. Teniamo gli occhi aperti perché gli spacciatori sono sempre pronti a tornare".

Un giorno con l’Esercito. Il Gad sorvegliato speciale: "Così ci sentiamo protetti". Ma c’è tanto ancora da fare

Un giorno con l’Esercito. Il Gad sorvegliato speciale: "Così ci sentiamo protetti". Ma c’è tanto ancora da fare

Davanti alla stazione dei treni sono le 14 quando un gruppo di cinque stranieri corre verso piazza Castellina. Cercano di raggiungere il loro quartiere generale. Si tratta di uno dei pochi market ancora aperti, ma non per molto: "Presto lo farò chiudere", assicura il vicesindaco Nicola Lodi rivolgendosi direttamente al titolare del negozio, che cerca di sorridere tradendo non poca preoccupazione. I cinque stranieri indossano giubbotti in pelliccia e ciabatte, e sono pronti a iniziare il loro ’sporco’ lavoro. Peccato che debbano arrestarsi davanti alla pattuglia dell’esercito dell’operazione ’Strade sicure’. Basta la vista delle mimetiche per disperderli. Ma non è finita. Girato l’angolo il gruppetto si trova di fronte un altro ostacolo: la polizia locale con il cane antidroga ’Cloe’. A questo punto, i pusher si danno alla fuga, sotto gli occhi soddisfatti dei residenti. Fra questi c’è Natalia Skrypnik che è stanca: "Abito in uno dei palazzi dove all’ingresso si svolge lo spaccio. I pusher fumano tutto il giorno marijuana e, quando esco, mi insultano. Per fortuna che c’è l’esercito: grazie ai militari per un po’ stanno alla larga". Intanto alle 14,30 gli uomini in mimetica si spostano in via IV Novembre dove, al loro arrivo, scatta il fuggi fuggi. Due persone si allontanano con degli zainetti sospetti. Alessandro Feggia abita nelle vicinanze: "Sì, l’esercito è un deterrente, ma anche l’ordinanza che permette di chiudere certe attività malfamate è giusta. Speriamo che non ci sia sempre bisogno dei militari, perché vorrebbe dire che il problema non è stato debellato". Intanto, passa il cane Cloe seguita dagli agenti. Fra i cespugli, per una volta, non ci sono tracce di droga. La zona, rispetto a qualche tempo fa, appare più pulita. Attorno alla camionetta dell’esercito non vola una mosca. I militari sono molto cortesi con i cittadini che si fermano a chiedere informazioni. La camionetta continua la sua marcia nelle vie Cassoli, Piave e, sopratutto, Ortigara. Quest’ultima è stata teatro, oltre un anno fa, dell’omicidio di una madre da parte di una figlia. A portare via la spazzatura c’è il medico Enrica Bertolini: "Abito al quarto piano di un condominio e l’odore della marijuana arriva fino alle mie finestre. Sotto ci sono sempre loro: gli spacciatori. Di notte si fa fatica a uscire se non accompagnati. Vendere casa? Se la vendessi adesso prenderei la metà. Questa criminalità svaluta gli immobili. L’esercito? Serve ma appena se ne va tornano i malintenzionati". Non sono d’accordo Angelo Siracusa e Calogero d’Asaro del Boutique Hotel: "Abbiamo deciso di aprire un’attività di lusso proprio in piazza Castellina. L’esercito e l’ordinanza di chiusura dei locali hanno trasformato la zona. Ma non bisogna abbassare la guardia: Questura e Comune devono continuare a lavorare insieme per debellare del tutto la criminalità. Presto qui sotto aprirà un bar e a fianco l’ufficio provinciale del lavoro". Anche Raffaella impagnatello, una residente, vede miglioramenti: "Non sembra più la stessa zona. Prima trovavo sangue sotto casa e, al ritorno dal lavoro, c’erano sempre delle risse. Tutto questo è solo un brutto ricordo".