Vaccini a Ferrara, "carabinieri chiamati per tenere mia figlia fuori dall’aula"

In due scuole materne sono dovuti intervenire i militari dell'Arma

Vaccini

Vaccini

Ferrrara, 26 settembre 2018 - Il caso vaccini si inasprisce. E in due scuole materne (una della città, l’altra in una frazione) sono intervenuti i Carabinieri, chiamati dalla Pubblica Istruzione per dare attuazione al provvedimento di sospensione deciso dal Comune, in applicazione del decreto Lorenzin. «Ho portato mia figlia a scuola, ieri (martedì, ndr), come tutti i giorni – racconta il papà di una piccola alunna –: la scorsa settimana avevo ricevuto la lettera dell’amministrazione, l’ho mostrata al mio legale che però mi ha detto che si trattava solo di un’informativa, non di un provvedimento fondato». Lunedì tutto bene, prosegue il commerciante: «Ieri invece il direttore ha prima paventato denunce penali nei nostri confronti – incalza il genitore –, quindi di fronte alla mia fermezza ha chiamato i Carabinieri per far applicare la sospensione disposta dal Comune».

LEGGI ANCHE Ferrara, primi in regione per i vaccini. "Niente scuola senza certificato"

Così la giornata scolastica si è aperta nel modo più sgradevole: i militari si sono presentati a scuola, «a quel punto ho mostrato loro la documentazione relativa al fatto che ho già intrapreso l’iter con l’Azienda Usl – incalza il papà –: ne hanno preso atto, non hanno fatto alcun verbale, anzi mi è parso che in qualche modo abbiano sollecitato il direttore a informarsi meglio, prima di chiamarli ancora». La bimba, a quel punto, è entrata in classe con gli amichetti: «Tornerà oggi, domani, dopodomani: per me è iscritta e paghiamo la retta», conclude il papà della piccolina.

Vaccini a scuola, la consegna dei documenti (Newpress)
Vaccini a scuola, la consegna dei documenti (Newpress)

Nell'altra scuola  quella situata invece nel forese, i Carabinieri – allertati anche in questo caso dalla dirigenza – si sono presentati lunedì, e il padre per evitare problemi ha tenuto fuori il figlioletto. «Gli è stato detto – riferisce un altro genitore – che se anche il bimbo fosse stato fatto entrare, lo avrebbero messo a giocare da solo».