La svolta della Spal: attacco agile "Siligardi fa benissimo l’ala destra"

Il futuro acquisto dei biancazzurri raccontato da mister Stefano Vecchi che l’ha allenato al Feralpisalò ora in B

La svolta della Spal: attacco agile  "Siligardi fa benissimo l’ala destra"

La svolta della Spal: attacco agile "Siligardi fa benissimo l’ala destra"

La Spal punta sul 4-3-3, quindi si predispone a un attacco agile composto da due esterni offensivi e un centravanti tecnico, voltando del tutto pagina all’indomani del naufragio del doppio centravanti con la coppia La Mantia-Moncini. A rivelarlo è il sempre più imminente ingaggio di Siligardi. Sentite cosa dice di lui Stefano Vecchi, che con i 7 gol dell’esterno ha appena portato in serie B il Salò: "Con lui, 4-3-3 o al massimo 4-2-3-1. E’ un mancino che fa benissimo l’ala destra e poi rientra al tiro. Con noi è andato molto bene e negli ultimi tre mesi ci ha fatto letteralmente vincere il campionato. Se si sente importante, può dare tanto anche con un anno in più". Ecco dunque quale disegno emerge. Fusco e Di Carlo stanno costruendo una Spal veloce e da tridente. Per Ferrara è pressoché un inedito: a meno di rispolverare il Bianchetti di oltre 25 anni fa col trio Martorella-Colacone-Biliotti, e sprazzi di Perinelli e Allegri, la tradizione della Spal è a due punte, quando non una soltanto. Siligardi è un’ala del Duemila: da Zeman in poi gli esterni offensivi, più che allargarsi al cross, giocano a piede invertito per cercare il gol o il dai e vai col centravanti, o lo scarico sulla mezz’ala che si inserisce. In questa ottica, più del gigante con qualità da sfondatore, in mezzo serve un giocatore tecnico, intelligente, abile nel chiudere i triangoli e dal gol facile. Al momento, Di Carlo ci sta lavorando con quel che ha.

Le prerogative tecniche di Antenucci possono essere perfette per questo disegno e Mirco si candida inizialmente a punta centrale. Ma strada facendo ci si copriranno le spalle nel ruolo andando a cercare un’alternativa più giovane e più fisica, un 9 come possono essere stati nei loro periodi in biancazzurro i vari Cerri, Moro, Esposito e Colombo - augurandogli maggior fortuna a Ferrara. A oggi, l’alternativa ad Antenucci è Rabbi, che più avanti potrà giostrare da attaccante esterno data la sua velocità, e in situazioni di emergenza, anche così, da terzo centravanti. In fascia a Mezzana lavorano D’Orazio e Orfei a destra e Rao a sinistra. L’obiettivo è introdurre Siligardi e un altro esterno destro di piede come presunti titolari, con Rabbi, D’Orazio, Orfei e il 2006 Rao nel pacchetto delle alternative: sarà poi il campo a dire se il reparto andrà scremato e rafforzato inserendo una nuova pedina esperta al posto di uno di questi giovani. Di Carlo dovrà tenere alte le antenne: lo scorso anno un difetto della Spal visibile già in partenza - e accentuato poi dalle vicissitudini del campionato - fu il clamoroso divario tra il potenziale valore dei titolari (anche se hanno poi deluso) e troppe seconde linee di modesto peso. L’assenza di Meccariello nel primo test ha indotto i più a pensare che il difensore sia sul piede di partenza per Benevento (che è casa sua), visto che gli altri assenti erano gli uomini-mercato Prati, Maistro e La Mantia. La Spal nega di aver ricevuto richieste per il suo difensore. "Se ne arriveranno, saranno valutate", si commenta in società, lasciando intendere che per soldi il Mecca possa partire. Se voglioso e motivato, sarebbe perno fondamentale in categoria, forse il solo reduce dello scorso anno che i tifosi vorrebbero rivedere. Ma se deve rimanere controvoglia, meglio lasciar perdere. Farebbe bene il giocatore a dissipare i dubbi, in un senso o nell’altro: che vuol fare?

Mauro Malaguti