Bertinoro, "Fidanzata sequestrata? No, era lei che voleva fare sesso a tre"

La difesa del 35enne: 'Era ossessionata'. Ma il pm ha chiesto la condanna a 4 anni

I carabinieri di Meldola, che condussero le indagini

I carabinieri di Meldola, che condussero le indagini

Forlì, 20 giugno 2018 - L'accusa è di sequestro di persona. Un 35enne cesenate residente a Bertinoro è imputato in Corte d'Assise per aver chiuso in casa la fidanzata, una 19enne romana, finché non gli avesse organizzato una serata di sesso a tre con un'amica. Furono i carabinieri di Meldola a liberarla e ad arrestarlo (oggi è ai domiciliari). Nell'udienza di martedì, il pm ha chiesto di condannarlo a 4 anni. Ma anche il 35enne ha avuto occasione di difendersi. 

Nelle sue dichiarazioni spontanee, concesse prima degli atti finali di accusa e difesa, l’imputato ha ribaltato la verità della ragazza: «Lei era ossessionata dal sesso, e soprattutto dal sesso a tre...». «Ho conosciuto quella ragazza su Facebook nel gennaio 2017. Tra di noi c’è stata subito una forte intesa, soprattutto fisica – ha raccontato l'uomo alla corte –. Ci vedevamo nei weekend. Io andavo giù a Roma, nonostante le spese che sostenevo, perché ho subito sentito un forte legame con lei. Poi però all’inizio di giugno abbiamo litigato. Perché lei voleva sempre fare sesso. Anche quando io ero stanco morto per il lavoro. Se non lo facevamo lei mi offendeva – ha sottolineato Giordano nelle sue dichiarazioni –. Quella volta, al telefono, litigammo perché lei voleva fare sesso a tre con una sua amica, che però alla fine s’è tirata indietro. Così lei ha preteso che io chiamassi una prostituta, ma poi non s’è fatto nulla... E' venuta a Bertinoro e si è inventata dal nulla questa accusa».

Stando agli elementi raccolti dai carabinieri di Meldola, diretti dal capitano Filippo Cini e dal luogotenente Gino Lifrieri, era il 35enne quello ossessionato dal sesso a tre