Raccolta firme Cigl, sono già 700

In provincia di Forlì-Cesena, 700 firme raccolte a sostegno dei referendum sul lavoro proposti da Cgil. Focus su sicurezza e precarietà, con l'obiettivo di tutelare i lavoratori e abrogare il Jobs Act. Referendum previsto nel 2025.

In pochi giorni sono già 700 le firme raccolte nella provincia di Forlì-Cesena a sostegno dei quattro referendum sul lavoro proposti da Cgil. "L’inizio della campagna è stato molto promettente – commenta la segretaria provinciale Maria Giorgini – Raccogliamo tante testimonianze di chi si sofferma sulla necessità di intervenire sulla sicurezza, apprezzando nello specifico il quesito numero 4, che negli appalti chiede di estendere la responsabilità solidale anche alle aziende committenti in caso di infortuni. Sul tema siamo maglia nera d’Europa, con 1.041 morti sul lavoro nel 2023, un numero intollerabile". L’intento di Cgil è anche quello di mettere un freno alla precarietà, tutelare i lavoratori contro i licenziamenti illegittimi e abrogare il contratto a tutele crescenti del Jobs Act. La raccolta firme porterà al voto referendario nel 2025. "Il lavoro – prosegue Giorgini – deve essere dignitoso, correttamente retribuito e sicuro. I diritti ottenuti negli anni Settanta, non devono considerarsi acquisititi per sempre, è sempre necessario battersi per difenderli. Il nostro è un progetto ambizioso ma necessario e urgente. Siamo sula strada giusta, i lavoratori e le lavoratrici meritano tutele, dignità, sicurezza e stabilità".

Per sostenere i quattro referendum si può firmare anche con lo Spid, collegandosi al sito https://www.cgil.it/referendum