Bersani scuote il Pd: "Se vince, la destra ferma il motore di questa terra"

L’ex segretario al teatro ‘Il Piccolo’ ha ricordato asili e welfare, "nati qui dalle tradizioni di sinistra e dal cattolicesimo popolare".

Bersani scuote il Pd: "Se vince, la destra ferma il motore di questa terra"

Bersani scuote il Pd: "Se vince, la destra ferma il motore di questa terra"

Breve tour romagnolo mercoledì per Pier Luigi Bersani, che, dopo una visita a Predappio a sostegno della candidata sindaca Monica Fucchi, è arrivato in serata al teatro ‘Il Piccolo’ di via Cerchia, stracolmo di simpatizzanti (nella foto, il colpo d’occhio), dove è stato accolto da dal candidato sindaco Graziano Rinaldini, che lo ha ringraziato per il sostegno, ricordandolo da ministro nel 2007: "Mi ha premiato per la gestione virtuosa sul fronte dell’impatto ambientale dell’azienda che dirigevo".

"La Romagna è come un’auto con quattro ruote: Forlì, Cesena, Rimini e Ravenna. Ma una è bucata, per l’incapacità del nostro attuale sindaco di gestire una politica sovracomunale", ha detto il segretario cittadino del Pd Michele Valli. Mentre Gessica Allegni, segretaria territoriale, è tornata sulle dichiarazioni del sindaco Zattini riguardo alle passate amministrazioni: "Ha parlato di 50 anni di disastri e poi ha dovuto rettificare e dire che i sindaci del passato erano bravi, ma non sono stati sostenuti dai partiti, dimenticando che tutto ciò che è stato realizzato è stato possibile solo grazie all’impegno di quei partiti".

La parola è stata poi lasciata all’ospite, un "pensionato volontario", come si definisce. In una chiacchierata a briglia sciolta, sollecitato da Ludovico Luongo, direttore di Teleromagna, Bersani ha iniziato parlando dell’alluvione e dei ritardi nell’erogare i rimborsi "quando ci fu il terremoto, con Errani ideammo un sistema che consentiva di attivare i rimborsi in modo da diluire il carico sul bilancio dello Stato". Per poi, finalmente, arrivare alle elezioni locali: "L’attuale tornata amministrativa è molto importante, perché se la destra si radica, viene meno il motore di questa terra. Tutti i cambiamenti più significativi nel nostro Paese sono partiti dal basso, dai piccoli comuni dell’Appennino. E sono nati sulla spinta delle culture solidaristiche della tradizione della sinistra e del cattolicesimo popolare. Penso al servizio sanitario nazionale, ma anche agli asili nido, alle strutture per l’assistenza agli anziani: è tutto partito dal basso e solo dopo si sono fatte le leggi nazionali".

Le sconfitte della sinistra? Un processo non solo italiano, secondo Bersani, iniziato con la globalizzazione, "che ha fatto aumentare le disuguaglianze, e creato un ripiegamento che la destra ha cavalcato". Arriva, poi, un affondo sulla politica nazionale: "con il premierato e l’autonomia differenziata vogliono cambiare una Costituzione antifascista nella quale non si riconoscono". Auspica un’allaenza solida a sinistra: "C’è in Italia un agglomerato politico alternativo, con alcuni principi basilari, come la sanità pubblica, il salario minimo, i diritti, l’ambiente. Abbiamo la forza per essere alternativi a questa destra".

Paola Mauti