MARCO BILANCIONI
Cronaca

Futuro ad alta velocità. Bignami: "Qui la nuova stazione della Romagna. Ridolfi strategico, il Governo vuole aiutarlo"

Il viceministro ai Trasporti: "Forlì centrale per passeggeri e merci. La nuova linea ferroviaria la collegherà anche al porto di Ravenna".

Futuro ad alta velocità. Bignami: "Qui la nuova stazione della Romagna. Ridolfi strategico, il Governo vuole aiutarlo"

Futuro ad alta velocità. Bignami: "Qui la nuova stazione della Romagna. Ridolfi strategico, il Governo vuole aiutarlo"

"Il nuovo piano nazionale degli aeroporti, attualmente in fase di elaborazione, cambia radicalmente l’impostazione precedente: dal concetto di ’razionalizzazione’, si passa a quello di ’riserva di capacità’, a vantaggio degli scali più piccoli. Come Forlì, ma anche Rimini".

Galeazzo Bignami, viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, cosa significa ’riserva di capacità’? E cosa cambia per il Ridolfi?

"Le stime prevedono un boom di traffico aereo passeggeri. Dopo il Covid è cambiato il modo di viaggiare. Per questo si prevede che l’aeroporto Marconi di Bologna a un certo punto non basterà a soddisfare tutti i potenziali clienti".

Prevede dunque un asse Forlì-Bologna, come ai tempi della Seaf?

"Questo lo decide il mercato: può esserci una sinergia oppure no. Ciò che è facile immaginare è che Forlì possa accogliere parte di quel traffico. Il Ridolfi ha potenzialità: cito dati Enac, l’ente nazionale dell’Aviazione civile, che prevedono un milioni di passeggeri a Forlì nel 2038".

Il traguardo che Forlì sogna.

"E alcuni indicatori, su come sta andando attualmente il traffico passeggeri, ci fanno pensare che sia un numero sottostimato. Questo significa che, per il Governo, l’aeroporto di Forlì è importante. Come tale, insieme ad altri scali di quelle dimensioni, il nuovo piano nazionale degli aeroporti deve sostenerlo".

In che modo, scusi?

"Prevediamo di ridurre i costi di gestione. Per esempio quelli delle torri di controllo. Il passaggio è molto tecnico ma, in sintesi, oltre determinate fasce orarie i servizi degli aeroporti costano di più. Queste spese sono sostenute dal vettore o, in qualche modo, dalla società di gestione che voglia venire incontro alle compagnie. Questo è un disincentivo che va riequilibrato nel sistema aeroportuale nel suo complesso".

Perché dice che il Ridolfi sarebbe più ‘appetibile’?

"Penso al fatto che i low cost prediligono i voli con rientro anche serale. La sintesi del ragionamento è: se prevediamo che fra in futuro i piccoli scali saranno decisivi per gestire grandi flussi di traffico, bisogna che già oggi gli veniamo incontro. Questo meccanismo, lo ripeto, varrebbe anche per Rimini. Forlì però avrà un altro tipo di opportunità, che è frutto di una prospettiva comune e di un rapporto forte tra l’attuale Amministrazione e il Governo".

A cosa si riferisce?

"All’alta velocità ferroviaria. Il Governo ha già finanziato il collegamento Bologna-Castelbolognese con 3,6 miliardi di euro: parliamo di una linea nuova, per il cui tracciato ci sono varie alternative. Preciso un aspetto che forse i cittadini non sanno: oggi anche se il Frecciarossa ferma a Forlì, deve comunque correre sulla stessa linea dei regionali. Noi parliamo invece di un binario ’ad hoc’, con adeguata elettrificazione, in cui si toccherebbero i 300 chilometri orari".

Questo però, per ora, riguarda Castelbolognese.

"Puntiamo a iniziare i lavori nel 2026. Quello è il primo tratto, fondamentale per collegare anche il porto di Ravenna. Il secondo è già previsto da Castelbolognese a Rimini. E il governo vuole una stazione baricentrica tra Bologna e la Riviera, per questo pensiamo a Forlì".

Una stazione dell’alta velocità come quella della Mediopadana a Reggio Emilia?

"Sì, vorremmo chiamarla ’Romagna’: unica fermata intermedia tra Bologna e Rimini con l’alta velocità. Di questo abbiamo già parlato col sindaco Gian Luca Zattini, che ha spinto per questa ipotesi chiedendo ovviamente una sostenibilità ambientale. È la scelta migliore anche dal punto di vista logistico, visto che a Forlì c’è, appunto, l’aeroporto. E stiamo completando la

tangenziale est".

È questa l’opportunità per il Ridolfi di cui parlava?

"Sì. Pensiamo a cosa si può fare: impulso al movimento di passeggeri, ma anche di merci. Che sull’alta velocità girerebbero di notte: c’è lo scalo merci di Villa Selva che sfrutterebbe così il traffico per il porto di Ravenna, sul quale il Governo sta investendo fortemente. Forlì diventerebbe centrale: la porta della Romagna da un punto di vista turistico e il retroterra del porto da un punto di vista economico. Questo si può fare grazie alla ’zona logistica semplificata’, un provvedimento la cui pubblicazione è imminente".

Il sindaco Zattini ha parlato recentemente di una nuova diga, che è una delle sue deleghe in materia di infrastrutture. Che ne pensa?

"Anche di questo abbiamo parlato. Ovviamente in questo periodo il Comune non può fare una proposta formale: se Zattini sarà confermato il discorso procederà più speditamente, perché la volontà del Comune coinciderebbe con quella del Governo".

Ma per lei un nuovo invaso è necessario?

"È strategico sia per l’uso idro-potabile sia per la produzione di energia".

Come risponde alle obiezioni degli ambientalisti?

"Sono gli stessi che criticavano la Tap che poi è stata decisiva quando la Russia ha bloccato le forniture di gas. Ovviamente la diga andrebbe costruita in maniera sostenibile".

Si può già ipotizzare dove?

"Bisogna confrontarsi coi territori, a partire dalla valle del Rabbi".

Ha novità sul carcere?

"Il 10 giugno è prevista un’udienza, dopo l’ultimo strascico: l’opposizione di chi aveva perso il ricorso. Abbiamo però superato pesanti incrostazioni, siamo a buon punto: l’opera costa 39 milioni di cui 36 già finanziati".

E la Ripa?

"Non è il mio ministero, ma ho sentito in merito Gennaro Sangiuliano anche l’altro giorno: si sta impegnando in prima persona sulla Ripa, come dimostra la sua visita di qualche mese fa. Il contenuto, come annunciato, non sarà solo archivistico, del resto lo spazio è grande e veramente bellissimo. L’intervento va ancora definito nel dettaglio, ma anche il Demanio è consapevole della sua importanza, legata anche alla ripartenza post alluvione".