SOFIA NARDI
Cronaca

La preside contestata: "I cartelli di protesta turbavano alcuni bambini. La polizia? Ero stanca"

Sonia Mastroleo ha diretto fino a poche settimane fa l’istituto comprensivo 9 (con sedi a San Martino, Villafranca e Roncadello): "Resto comunque preside. Il rapporto coi docenti è buono. Trasferimenti? Solo due per motivi familiari".

La preside contestata: "I cartelli di protesta turbavano alcuni bambini. La polizia? Ero stanca"

Sonia Mastroleo, i genitori hanno parlato di una difficoltà di rapporto tra lei e le docenti. Riconosce come vera questa affermazione?

"Assolutamente no, è un rapporto lavorativo di stima reciproca e di collaborazione, riconosco la loro professionalità e disponibilità".

Alcuni episodi che le famiglie hanno fatto presente: scarsa disponibilità al confronto...

"Mi sono adeguata con flessibilità e subito all’organizzazione dell’istituto comprensivo 9. Ho potuto constatare e apprezzare la collaborazione dei vari enti cittadini e dell’associazione dei genitori nel supportare i vari progetti in atto: orto, lingue straniere, cucina, lettorato, patentino del ciclista… L’organizzazione della scuola è ottima, sono stati realizzati tutti i progetti e le visite guidate che le docenti hanno proposto e l’entusiasmo dei ragazzi ci ha ripagati di tutti gli sforzi fatti".

Ancora, si è parlato di difficoltà nell’organizzare la festa di Natale: prima la sua risposta sarebbe stata negativa, poi è diventata positiva ma ormai in extremis.

In tutti gli istituti da me diretti ho prestato molta attenzione e favorito le feste di Natale per permettere ai genitori e parenti di prender parte alle attività della scuola. il ritardo è dovuto al fatto di dover mettere in sicurezza ogni ambiente assieme al nostro responsabile del servizio di prevenzione e protezione e all’Ausl prima della festa. Sono disponibile al confronto, mi dispiace se non ho potuto rispondere immediatamente visto il carico di lavoro: per me hanno urgenza le situazioni di salute degli alunni e le richiesta di supporto alla didattica".

Si parla anche di quaderni controllati in classe.

"Non mi sono mai permessa di controllare i quaderni, se mai ho notato li ho notati aperti sul banco, mentre passavo per augurare loro una buona giornata, e non è mai mancata agli alunni la lode per la cura e la bellezza, così come alle maestre la lode per la loro professionalità e attenzione".

Cosa l’ha spinta a rifiutare di incontrare i genitori al termine del collegio docenti dell’8 maggio e, in seguito, a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine?

"Erano le 20.30: dopo una giornata lavorativa che inizia molto presto per una dirigente, come per tutti, la stanchezza si sente. Nonostante ciò ho ascoltato due genitori. Mi chiedo se non fosse stato più sereno incontrarsi in orario e luogo più comodo. Come infatti è poi avvenuto".

Nei giorni successivi a questo fatto i genitori hanno affisso davanti alle scuole del comprensivo degli slogan che facevano riferimento all’importanza di un corpo docente sereno anche per il bene dei bambini. Come risponde a questa richiesta?

"Concordo pienamente, è importante avere serenità in tutti i contesti. Del disagio di cui vengo accusata, a oggi non conosco ancora i motivi che possano giustificare tale aggressività nei mie confronti. Posso solo aggiungere che, tranne due docenti che hanno richiesto l’avvicinamento alla famiglia, non ci sono trasferimenti e il prossimo anno avremmo tre sezioni complete di scuola media. Se il corpo docente non è sereno dovrebbe parlare con la dirigente, esporre le situazioni senza che ciò debba ripercuotersi sulla serenità dei bambini".

Cosa vorrebbe dire alle famiglie?

"Il dialogo implica la volontà di risolvere i problemi: ho invitato al dialogo le maestre e alcuni genitori ma non si sono presentati. Tuttavia se qualcuno ritenesse che i propri diritti siano stati violati allora dovrebbe rivolgersi nelle sedi opportune senza fare rumore o pubblicità, poiché in questo caso non si risolve nulla ma si diffonde solo il pettegolezzo. Papa Francesco ci chiede di dialogare, di costruire ponti anziché muri".

Si dice che il giorno stesso dell’affissione, alcuni bambini le avrebbero scritto dei biglietti di scuse per ciò che era successo: uno di questi è poi stato pubblicato sul sito dell’istituto. Lei ha in qualche modo sollecitato questa reazione? Magari l’hanno vista turbata…

"I bambini mi vogliono bene e io a loro, si sono sentiti turbati nell’entrare a scuola e vedere striscioni e scritte affissi ai cancelli. Uno di loro mi ha disegnato un cuore e mi ha chiesto scusa per tutto quello che stava succedendo, uscendo ha strappato alcuni cartelli, senza aver la consapevolezza di quanto stesse accadendo. Non ho in nessun modo sollevato la questione con loro".

Arriviamo allo sciopero: il 16 maggio la stragrande maggioranza dei bambini non sono venuti a scuola. Non crede che sia il segnale di un malumore molto forte e diffuso nei suoi confronti?

"La Romagna è una terra ospitale e accogliente, molto attenta e partecipe ai temi della scuola, con un’elevata sensibilità all’istruzione: è possibile che non ci sia un’altra strada per risolvere le situazioni senza coinvolgere i bambini e il loro diritto all’istruzione? La forza di andare avanti la ricevo proprio dagli studenti, motore della mia attività, e continuerò ad agire per il loro bene che per me è il valore più grande. Ringrazio quei genitori che non hanno accettato questa forma di contestazione. Quella mattina ero impegnata in un altro contesto e sono venuta a conoscenza dei fatti molto tempo dopo, altrimenti avrei fatto di tutto per evitarlo. Difficilmente i genitori pensano di intraprendere di propria iniziativa un’azione così forte di questo tipo, se l’hanno fatto significa molto probabilmente che sono stati rassicurati che l’azione in sé non comportava conseguenze".

Il giorno successivo allo sciopero sul sito dell’ufficio scolastico provinciale è apparsa una circolare firmata dal provveditore Nanni nella quale si parla della ricerca urgente di un dirigente temporaneo per il omprensivo 9. Qual è la correlazione tra i due fatti?

"Non ne sono a conoscenza".

Qual è la sua situazione professionale attuale?

"Sono e resto una dirigente scolastica".