MARCO BILANCIONI
Cronaca

Messaggio a de Pascale. Zattini: "Priorità ai fiumi, siano messi in sicurezza. Con lui ho lavorato bene"

Il sindaco (di centrodestra) rivendica di aver avuto buoni rapporti con l’ormai ex collega di Ravenna, neoeletto governatore "Ci vogliono vasche di laminazione e più controlli sugli argini".

Il sindaco (di centrodestra) rivendica di aver avuto buoni rapporti con l’ormai ex collega di Ravenna, neoeletto governatore "Ci vogliono vasche di laminazione e più controlli sugli argini".

Il sindaco (di centrodestra) rivendica di aver avuto buoni rapporti con l’ormai ex collega di Ravenna, neoeletto governatore "Ci vogliono vasche di laminazione e più controlli sugli argini".

Sindaco Gian Luca Zattini, ha già sentito il suo ormai ex collega di Ravenna Michele de Pascale?

"Di persona finora è stato impossibile. Gli ho mandato un messaggio di auguri, con l’auspicio di lavorare bene insieme a lui come finora è stato. Se sarà così, a prescindere dalle posizioni politiche, anche Forlì ne trarrà un vantaggio".

Lei è di centrodestra. Se nonostante questo la ascolta, gli indichi una priorità per il Forlivese.

"Un cambio di passo sull’assetto territoriale e sentirsi sicuri nelle proprie case. Non è possibile perdere il sonno, come a molti succede, perché le previsioni del tempo annunciano pioggia".

Cambiare passo sull’assetto territoriale significa più peso alla Romagna?

"Esatto. Anche, e qui torno al secondo punto, nelle politiche contro il dissesto idrogeologico. Ci vogliono vasche di laminazione, un controllo diverso degli argini. Purtroppo ora conosciamo i punti più a rischio e dobbiamo assolutamente prevenire".

Lo farà? In questi mesi il centrodestra diceva che non può occuparsene la stessa parte politica che ha gestito il territorio regionale prima e durante l’emergenza.

"Mi pare che lo stesso de Pascale ne abbia parlato in campagna elettorale".

A proposito: la deputata di Forza Italia Rita Dalla Chiesa ha detto di essersi stupita che gli emiliano-romagnoli alluvionati abbiano confermato fiducia al centrosinistra. Lei?

"Purtroppo no. Il centrosinistra governa la Regione dal 1970 e un cambio sarebbe stato necessario ma non ho mai sentito voglia di cambiamento in questa campagna elettorale, a differenza del 2020. Il dato dell’affluenza ha risentito di un risultato che da molti, anche da alcuni candidati, era percepito come scontato. Cinque anni fa, quando la partita era in bilico, sono stati molti di più a votare".

Sulla politica riprenderemo il discorso. Torniamo sulle priorità.

"La principale, ancor più che i rimborsi, è la sicurezza dei fiumi. Ci sono alluvionati che hanno ottenuto i ristori e si chiedono: cosa faccio? E se li spendo e poi arriva un’altra esondazione? Questa è la preoccupazione più grande. L’altra è la sanità. E mi pare che de Pascale abbia ammesso che bisogna dare un’impostazione diversa".

Voi avete collaborato sulla Ravegnana, che collega le città di cui siete sindaci. Finora non è cambiato nulla. Con lui da governatore sarà la svolta?

"Abbiamo condiviso un percorso. Ora attendiamo una progettazione esecutiva dall’Anas e poi un finanziamento".

Sull’aeroporto la Regione guarderà Forlì con occhi diversi?

"Il Ridolfi interessa anche a Ravenna: per loro significa avere una marcia in più per il porto, sia per il trasporto merci sia per le crociere, con l’arrivo di turisti. E poi siamo in dirittura d’arrivo con il percorso del Polo tecnologico e aerospaziale, dal quale l’Emilia-Romagna non può essere tagliata fuori. Abbiamo lavorato bene, in questo caso, con l’assessore regionale allo sviluppo economico Vincenzo Colla".

Senta, lei è civico e ha vinto due volte...

"Quattro, con quelle di Meldola. Lo sottolineo perché la prima volta, nel 2009, è stata forse la più sorprendente".

Quindi la ricetta, per espugnare le roccheforti di sinistra, poteva funzionare. Ma a Elena Ugolini non è servito il civismo per vincere. Perché?

"Diciamo subito che Elena Ugolini ha fatto benissimo la propria parte. Ha dialogato con i cittadini, ha ottenuto collaborazione da tutti i partiti, davvero brava. Torno però al concetto di prima: non c’era quell’aria di cambiamento che l’avrebbe aiutata".

Il Pd, a Forlì città, supera il 44%. La coalizione di centrodestra, tutta intera, non è arrivata al 39%. Questo inciderà sulla sua Amministrazione?

"No. Una cosa è il Comune e un’altra la Regione. La mia Amministrazione si basa sul fare le cose, poco ideologiche".

Il Forlivese esprimerà tre consiglieri regionali: uno è Luca Pestelli che lei aveva nominato amministratore unico di Forlifarma col quale dunque ha già una vicinanza. Ma gli altri due sono di sinistra.

"Dialogherò con tutti. Una rappresentanza forte del Forlivese in Regione non può che fare bene alla città, se su certi temi saremo uniti. A differenza di come hanno fatto i nostri avversari sull’alluvione, in alcuni momenti occorre fare squadra".