Mura medicee di Terra del Sole:: "Questo restauro è incoerente"

Il parroco affigge un avviso nella sua chiesa, insorge anche l’ex sindaco Fussi: "Così restano buchi e sfregi"

Mura medicee di Terra del Sole:: "Questo restauro è incoerente"

Mura medicee di Terra del Sole:: "Questo restauro è incoerente"

Sta destando perplessità a Terra del Sole l’intervento di restauro delle mura medicee dal taglio di Porta Romana al bastone San Martino. Nei giorni scorsi don Marino Tozzi, parroco di Santa Reparata, ha affisso all’ingresso della chiesa due eloquenti immagini corredate da una didascalia: ‘I nostri soldi…. e le nostre mura’. "Un intervento che si pone in discontinuità con quelli precedenti creando un effetto disomogeneo – spiega il sacerdote –. Inoltre non è contemplato il rifacimento della garitta".

La voce di don Marino è solo una tra le tante levatesi contro i criteri operativi della Soprintendenza. In precedenza era intervenuto sul tema anche l’ex sindaco Maurizio Fussi, che aveva affidato a Facebook riflessioni molto critiche sui lavori. "Dalle prescrizioni vincolanti imposte dalla Soprintendenza Archeologica si evince che non verranno reintegrati il parapetto di sommità, la camicia muraria sulla parete esterna e la garitta di guardia – scrive Fussi –. Vuol dire che ciò che è andato perduto è perduto per sempre e che quei tratti di mura, corrosi dal tempo, non verranno più riportati all’origine e stabilizzati". L’ex fascia tricolore invita i cittadini a osservare le mura da via Piave per rendersi conto del risultato estetico del restauro, di quella ferita rimasta aperta sul muro e di tutti quei piccoli buchi non protetti dalle intemperie.

"Oggi ci viene imposta una nuova filosofia costruttiva – prosegue –. Che strano Paese è il nostro, cambia il sovrintendente e cambia il criterio di intervento e così ci troviamo le stesse mura ‘diverse’: da una parte, lato Castrocaro Terme, integrate nelle parti mancanti e con la garitta ricostruita, dalla parte opposta così come il tempo ce le ha lasciate e senza garitta". E ancora: "Che dirà mai un cittadino che vede le rocche di Dovadola e Castrocaro Terme ricostruite nelle parti mancanti e poi vede le mura di Terra del Sole con quei vistosissimi buchi e sfregi dovuti ai crolli? Nessuna rivoluzione contro l’autorità ma urge difendere il principio della continuità progettuale nel rispetto delle scelte architettoniche di 24 anni fa, approvate dalla stessa Sovrintendenza". A dare ulteriore slancio alla proposta Fussi, la presa di posizione dell’architetto Domenico Taddei, interpellato nei giorni scorsi in occasione di una conferenza pubblica al castello di Castrocaro. Il docente dell’Università di Firenze, già presidente dell’Istituto Italiano dei Castelli, è conosciuto in città come il protagonista del restauro del millenario maniero castrocarese, in collaborazione con i colleghi architetti Guido Arfelli e del compianto Roberto Pistolesi. Taddei, dopo avere effettuato un sopralluogo nella cittadella accompagnato dallo stesso Fussi, ha espresso perplessità sulla metodologia sulle mura trattate "non come una architettura fortificata con necessità di restauro conservativo ma come fosse un ‘rudere’". Taddei ha poi sottolineato l’importanza di avere in questi interventi "un assoluto rispetto dell’esistente per la sua salvaguardia e per il suo riuso nelle contemporanee fruibilità".

Fussi rimarca ora la necessità di chiedere lumi alle autorità competenti e responsabili, auspica a breve un incontro fra l’amministrazione comunale con la direzione dei lavori e la Sovrintendenza. "Chiaro che attendo delle risposte – conclude l’ex sindaco –, sono pronto al confronto e a ricostituire il gruppo di Terra del Sole Sos 2 con gli stessi obiettivi di quel primo gruppo che tanti anni fa collaborò con la mia Amministrazione e che si fece carico di tutta la progettazione esecutiva delle mura".