MATTEO BONDI
Cronaca

’Patto digitale’ per educare i giovani all’uso del cellulare

Ecco le sei regole che verranno applicate per responsabilizzare docenti, genitori e studenti sulla fruizione degli smartphone

Le nuove generazioni crescono con i dispositivi tecnologici pertanto è necessario gestirli insieme

Le nuove generazioni crescono con i dispositivi tecnologici pertanto è necessario gestirli insieme

Niente smartphone durante i pasti, vietato anche usarlo la notte. Sono solo alcune delle regole del ‘Patto digitale’ per sostenere e diffondere un uso sano, responsabile e creativo dei media digitali fra i più giovani. A siglarlo, a nome e per conto della comunità di Forlimpopoli, l’istituto comprensivo ‘Emilio Rosetti’ e il Comune. Ispirato al Manifesto dell’educazione digitale di comunità, il patto si basa su sei regole che aiutano gli adulti (genitori, insegnanti, educatori) a guidare i ragazzi nel complesso mondo del digitale, per aiutarli a evitare rischi e abusi.

"Aderendo a questo patto – spiega Carlotta Artusi, assessora alle politiche educative e per la prima infanzia del Comune di Forlimpopoli – l’Amministrazione ha condiviso l’appello lanciato dalla dirigente scolastica dell’istituto comprensivo circa la necessità di normare l’uso dei cellulari, ma soprattutto educare alla loro fruizione. Infatti, per quanto i giovani d’oggi siano nati con questi dispositivi tra le mani, si mostrano spesso indifesi e ‘incapaci’ di gestirli. Soprattutto, di gestire il carico emotivo addotto dagli stessi. Il patto è diventato quindi lo strumento attraverso il quale fornire aiuto e supporto non solo agli studenti, ma anche a docenti e genitori".

Semplici e chiare le regole. La prima è quella di attendere fino all’inizio della scuola media per consegnare ai ragazzi uno smartphone personale collegato alla rete. La seconda indicazione riguarda la trasparenza dello strumento: la password per accedervi deve essere condivisa con i genitori per permettere un monitoraggio periodico delle attività. È indispensabile, poi, definire insieme luoghi e orari per l’uso dello smartphone, stabilendo ad esempio di non consentirlo nel momento dei pasti o durante la notte.

App e social devono essere in regola con l’età: prima dei 14 anni niente Whatsapp, Instagram, Tik Tok e altri. Per favorire l’applicazione di queste regole, il Patto suggerisce di sottoscrivere un accordo con i figli alla consegna dello smartphone. Infine, fondamentale, gli adulti sono chiamati a essere sempre informati e, soprattutto, a dare il buon esempio. Per saperne di più si può visitare il sito dell’istituto Rosetti www.icrosetti.edu.it, dove è pubblicato il Patto e dove è possibile aderirvi inquadrando l’apposito Qrcode.

Matteo Bondi