"Senza Sara, niente è più come prima"

La casa della dottoressa si è illuminata di verde. Mamma Mirella: "Mi manca da morire, ma il suo non è stato un fallimento"

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La casa di Sara Pedri in viale Bologna si è illuminata ieri di verde, il colore della speranza. Allo stesso modo la fontana di piazza Ordelaffi a Forlì, ma anche il palazzo della Regione Emilia-Romagna e le facciate di tantissimi edifici in tutta Italia. La luce verde è il simbolo scelto da Penelope, l’associazione nazionale delle famiglie e degli amici delle persone scomparse, in occasione della Giornata per le persone scomparse celebrata ieri 12 dicembre. Di Sara Pedri, ginecologa forlivese di 31 anni, si sono perse le tracce il 4 marzo a Cles, in provincia di Trento. Da allora, la sua famiglia e i suoi cari non hanno mai smesso di cercarla e di lottare per fare luce sulle circostanze che hanno portato alla sua scomparsa.

La sorella Emanuela e la mamma Mirella sono intervenute durante la commemorazione che si è tenuta nel pomeriggio fuori dalla casa di famiglia, dove Sara risiedeva. "A chi mi chiede come va, io rispondo che niente è più come prima – afferma Mirella –. Sara mi manca da morire. Il suo non è stato un fallimento, ma un successo sul male che nessun altro deve subire. Questo successo sarà completato quando Sara sarà ritrovata e si conoscerà la verità sui suoi ultimi tre mesi di vita, per questo chiedo anche che le ricerche non siano interrotte".

All’evento erano presenti anche Nicodemo Gentile, avvocato della famiglia e presidente dell’associazione Penelope, e Marisa Degli Angeli, fra i fondatori dell’associazione, presidente in Emilia-Romagna e mamma di Cristina Golinucci, scomparsa a Cesena nel 1992. Marisa è da anni in prima linea nell’associazione: "Penelope mi ha aiutato tanto, mi ha aiutato ad aiutare gli altri. Si dice che aiutare a volte è meglio che essere aiutati, però dobbiamo essere aiutati anche noi. Non è possibile non avere risposte". Non sono mancati gli interventi delle istituzioni, con il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini e l’assessore al welfare e alla famiglia Rosaria Tassinari, e di Don Davide Brighi, parroco alla Cava e Villanova. Erano presenti inoltre esponenti delle forze dell’ordine e della protezione civile, e la vicepresidente del consiglio comunale di Forlì, Elisa Massa. Tantissime le persone che si sono radunate fuori dalla casa di Sara Pedri per manifestare vicinanza alla famiglia. La commemorazione è stata però parte di un più ampio momento di ricordo delle persone scomparse a livello nazionale. Dal ‘74 ad oggi sono circa settantamila le persone delle quali si sono perse le tracce. Alcuni volti erano sul cartellone messo per l’occasione davanti al civico 267-269 di viale Bologna. A fianco, una foto di Sara, accompagnata anche da quella di Gabriella Turchi, scomparsa a Forlì il 4 agosto.

"Oggi abbiamo voluto essere qui per dire che noi aspettiamo ancora Sara e tutte quelle persone che come Sara non rientrano a casa la sera – dice l’avvocato Nicodemo Gentile –. La scomparsa è un percorso di grande dolore, è una mancanza ambigua, è assenza fisica ma anche ossessione mentale continua. Gli scomparsi non evaporano, rimangono nella storia di chi li cerca, di chi li ha sempre amati, delle loro case. E così Sara è ancora presente nella casa che noi abbiamo illuminato di verde".

Martina Mastellone