Turismo, tante le disdette Appennino, attività riaperte ma gli affari vanno a rilento

"Molti hanno annullato le prenotazioni per paura delle frane o perché colpiti dall’alluvione". Perse settimane di celebrazioni fra comunioni, cresime e matrimoni. "Ma ora siamo raggiungibili". .

Turismo, tante le disdette  Appennino, attività riaperte  ma gli affari vanno a rilento

Turismo, tante le disdette Appennino, attività riaperte ma gli affari vanno a rilento

di Quinto Cappelli

"La nostra struttura agrituristica è rimasta intatta e da qualche giorno è anche tornata raggiungibile su strada, ma assistiamo a un sacco di disdette, perché la gente ha paura": la fotografia tracciata da Sara Vespignani, titolare col compagno Luca Bosi dell’agriturismo Corte San Ruffillo di Dovadola, esprime bene la situazione comune a tutte le strutture agrituristiche, alberghiere e della ristorazione del nostro Appennino, ferito a morte dalle intense piogge e dalle rovinose frane dal cosiddetto ‘Alluvione della Romagna’.

"In mezzo a tante disdette dei nostri clienti, sia italiani che stranieri – aggiunge la Vespignani –, per fortuna restano confermati i matrimoni, che sono un po’ la caratteristica della nostra struttura negli ultimi tempi". Corte San Ruffillo si trova a circa un chilometro dalla statale 67, di fronte alla grossa frana del Casone che ha tenuto chiusa la strada della valle del Montone per quasi due settimana. I proprietari di Corte San Ruffillo hanno però difficoltà interne a raggiungere vari poderi, fra cui la cantina alla Fontana, a 5 chilometri circa sulla strada provinciale, franata, Rocca San Casciano-Predappio.

Salendo la valle del Montone, la situazione si ripete all’albergo ristorante Al Vecchio Convento di Portico, dove il titolare Matteo Cameli racconta: "Con la strada statale 67 bloccata per due settimane anche il ristorante è rimasto chiuso, mentre gli stranieri se ne sono andati dall’albergo, arrivandone solo due dalla Toscana. I danni? Ingenti. Almeno 10mila euro in una sola settimana".

La speranza per tutti nell’entroterra è la riapertura delle strade: la più importante era quella appunto della Ss 67. Aggiunge Cameli: "Anche gli stranieri ritorneranno con le strade percorribili. Ma gli stranieri vogliono sapere se sono visitabili senza problemi Ravenna, la mostra ai Musei San Domenico di Forlì e le altre città romagnole della via Emilia". Il ristorante Al Vecchio Convento, che conferma l’iniziativa Chef sotto il Portico per il secondo weekend di luglio, annuncia di invitare tutte le cantine delle colline romagnole che hanno subìto danni dal maltempo.

Anche nelle altre vallate forlivesi la situazione non cambia. Commenta Marina Tramontani, titolare col marito Romi Tedaldi dell’agriturismo Ca’ Martino di Fantella di Premilcuore: "Le feste di comunione e cresime, prenotate le domeniche di maggio e le prime di giugno, sono saltate tutte. Inoltre, moltissimi nostri clienti hanno disdetto anche le prenotazioni nei weekend, perché abitano a Ravenna, Faenza, Forlì e Cesena. Quindi quelli che hanno avuto la casa sott’acqua hanno altro a cui pensare".

La stessa musica arriva dalla valle del Tramazzo-Marzeno, dove le strutture agrituristiche sono fiorenti. Racconta però sconsolato Gilberto Rabiti, titolare dell’agriturismo Ridiano di Tredozio: "Siamo fermi da due settimane e non sappiamo neppure quando riprenderemo l’attività. Le feste di quattro cresime sono saltate. La strada provinciale 20 Tredozio-Faenza è stata parzialmente riaperta. Ma quanto tempo ci vorrà per renderla sicura e scorrevole?".