Forlì, fumetti e YouTube, così i giovani incontrano il dialetto

Due iniziative per salvaguardare la lingua locale e per diffonderla in modo nuovo. "E' una lingua preziosa"

Gianluca Umiliacchi, responsabile della fanzinoteca

Gianluca Umiliacchi, responsabile della fanzinoteca

Forlì, 16 gennaio 2018 - Se la compagnia dialettale ‘Cinecircolo del gallo’ ha chiuso i battenti per la difficoltà di reperire nuovi attori ferrati nel romagnolo, in città non mancano le iniziative per salvaguardare la lingua locale, con tutte le sue sfumature. Specificamente pensate per i giovani. Cade proprio domani la giornata nazionale del dialetto, data convenzionale fissata dalle Pro loco nazionali per la salvaguardia degli idiomi locali.

In questa occasione la fanzinoteca di via Curiel esporrà la mostra ‘E’ fumet ed Rumagna’: una raccolta di tavole realizzate in dialetto. "Abbiamo diversi fumetti in romagnolo – racconta Gianluca Umiliacchi, responsabile della fanzinoteca – che rappresentano un bel modo per preservare il dialetto dalla sua scomparsa e farlo arrivare anche ai più giovani che sono proprio quelli che più rischiano di dimenticarlo".

"Vogliamo dare vita a progetti didattici – prosegue Umiliacchi –, magari traducendo in dialetto anche le tavole di Diabolik. In questo modo i giovani conserverebbero il ricordo della lingua dei loro nonni e non solo, perché il dialetto non è solo una lingua, ma è lo scrigno di cultura e storia, che non deve andare perso".

Anche la fondazione Shurr con sede a Ravenna, diretta dalla forlivese Carla Fabbri si occupa di trasmettere il dialetto ai più giovani. Non solo il famoso mensile dialettale ‘La ludla’: l’associazione da qualche settimana sta diffondendo sul canale Youtube ‘Romagna slang’ una serie di videoclip girati per spiegare diversi modi di dire romagnoli.

"In passato abbiamo fatto l’errore di ritenere che parlare il dialetto significasse essere rozzi, – spiega Fabbri – perciò abbiamo cominciato ad eliminarlo. Poi la televisione ha fatto il suo: oggi conosciamo più il romanesco del romangolo. Ma il dialetto è una lingua preziosa. Non abbiamo la pretesa che i bambini lo imparino, ma speriamo che possano comprenderlo di più. Da oggi anche attraverso la rete".