Ha 29 anni, ma non riusciva a conciliare più sport e lavoro. "Congedo toccante, lascio tanti amici». Si ritira Fantinelli, capitano del Cava Ronco: "Grazie a tutti»

Il difensore e capitano Davide Fantinelli annuncia il ritiro dal calcio per motivi lavorativi, dopo una carriera tra dilettanti e la salvezza con il Cava Ronco. Emozionato per l'addio ai compagni, ringrazia il bomber Salomone e si dice pronto a rimanere nel mondo del calcio.

Si ritira Fantinelli, capitano del Cava Ronco: "Grazie a tutti"

Si ritira Fantinelli, capitano del Cava Ronco: "Grazie a tutti"

Triplice fischio sulla carriera da calciatore di Davide Fantinelli. Il 29enne ormai ex difensore nonché capitano del Cava Ronco, tra i principali artefici della tranquilla salvezza dei forlivesi in Eccellenza, ha deciso di appendere le scarpette al chiodo, dopo tre stagioni in biancorosso e una lunga militanza nel sottobosco dei dilettanti.

Fantinelli, com’è maturata la decisione di dire basta?

"È stata praticamente obbligata, dettata dall’impossibilità di conciliare impegni lavorativi e calcistici".

Dopo l’ultima di campionato contro il Sasso Marconi ha versato una lacrimuccia?

"Ho vissuto una trasferta particolare ed emozionante, certo, ma ancor più toccante è stato il congedo dal pubblico di casa".

Che messaggio vuole lasciare ai suoi ex compagni?

"L’ho già esternato in uno degli ultimi allenamenti: i miei compagni e la società sono stati come una famiglia; in loro ho trovato anche degli amici importanti".

Calcio come palestra di vita?

"È una grande verità. L’uomo che sono oggi penso sia merito anche di questo sport, che mi ha insegnato la cultura del sacrificio, che nulla arriva per caso e che il lavoro, prima o poi, paga sempre. Dal calcio ho imparato anche a reagire alle difficoltà, a stare in un gruppo e a rispettarne le regole, condividendo gioie e dolori coi miei compagni".

Top e flop della sua carriera?

"Il momento più esaltante risale alla vittoria in Eccellenza con l’Alfonsine nella stagione 2015/16. Mentre la retrocessione in Promozione con il Faenza, squadra della mia città, nel 2018/19, è stata dolorosa".

Una persona del mondo del calcio cui deve dire grazie?

"Antonio Salomone. Il bomber. Abbiamo giocato 7 anni assieme e mi ha aiutato tanto a forgiare il mio carattere e a crescere come giocatore. Siamo grandi amici".

Il compagno di squadra con cui ha legato di più?

"Citandone uno farei un torto agli altri. Tanti dei miei amici più stretti, comunque, sono stati compagni di squadra. Ma questo è il bello del calcio: crea legami che vanno oltre il campo".

E invece il tecnico che le ha lasciato qualcosa?

"Anche qui sono diversi. Penso a mister Evangelisti, che purtroppo non c’è più: fu lui a farmi esordire in prima squadra. Poi sono molto legato a Muccioli, attuale allenatore biancorosso, e anche a Candeloro".

Il Cava Ronco perde il capitano, ma acquista un tifoso?

"Certamente. Continuerò a seguire l’Fcr che per me, ribadisco, è come una famiglia".

Progetti per il futuro?

"Mi piacerebbe restare nel mondo del calcio, compatibilmente coi miei impegni. In questo senso con la società stiamo ragionando su quale potrebbe essere il ruolo più adatto a me".

Marco Lombardi

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